Il problema risiede nella gestione del delicato equilibrio tra misure restrittive, ed evitare che le stesse portino a sviluppare ulteriori patologie, legate all'isolamento ed all'immobilità forzate.
Fare attività motoria e fisica è ritenuto importante proprio per consentire di sopravvivere in tempo di quarantena, d'altronde la famosa "ora d'aria" viene concessa anche ai criminali per gli stessi identici motivi.
Purtroppo entro questi confini partono le mille sfumature interpretative, e si rischia di cadere in paradossi.
5000 persone che si ritrovano tutte alla stessa ora, nello stesso posto, per fare attività motoria, rispettando la distanza di sicurezza, sono contemporaneamente un assembramento, e un legittimo esercizio del diritto di muoversi, prendere il sole (senza il quale, anche con gli integratori, si va incontro al deficit di Vitamina D) e non impazzire.
Bel dilemma...