Ora, ti prego, devi dirmi PERCHE' non avrei dovuto usarlo.
Perché allo spettatore viene un punto interrogativo gigante sulla testa, perché la prima cosa che si chiede è "ma questa come parla?" che non è sicuramente quello che Miyazaki aveva in mente usando quel termine. Perchè non è un verbo che una ragazzina utilizzerebbe (sfido chiunque a dire il contrario). Perché forse stai rendendo giustizia all'etimo giapponese, ma non al significato del personaggio e quindi del film.
Giusto perché me lo hai chiesto.
vedi però che sbagli:
1) 'allo spettatore viene".... A TE, viene. Ma tu non sei "lo spettatore tipo", tu sei tu, un dato spettatore. Come si è letto, già in questo thread trovi persone che non hanno simili problemi. Le persone sono diverse. Nessuna di esse può ergersi surretiziamente a norma del tutto.
2) "sicuramente quello che Miyazaki aveva in mente usando quel termine" - sicuramente sappiamo solo che l'ha usato. Sicuramente non puoi presumere altro, ti prego.
3) "sicuramente quello che Miyazaki aveva in mente usando quel termine" - Miyazaki è un giapponese che fa film giapponesi per giapponesi. Tu sei un italiano che li guarda anche se non ono diretti a lui. Non fare parallelismi che non esistono, dai.
4) "Perchè non è un verbo che una ragazzina utilizzerebbe (sfido chiunque a dire il contrario)" - di nuovo, non ergerti a norma. Vedo ragazzine e ragazzini che parlano anche in modo più sofisticato. Il figlio dodicenne di una collega, a ena, compose un sonetto in metro perfetto per sublimare la sua frustrazione di non superare un livello in un gioco della PlayStation, e ce lo declamò (per dire, è accaduto). Non puoi dire "nessuno" lo direbbe, come fai? A parte poi che parliamo di una ragazzina GIAPPONESE, non della tua vicina di casa italiana, che sta citando quanto detto poc'anzi da un'adulta.
Wis, le tue osservazioni non hanno senso, nel senso proprio del termine. Sono sbagliati i presupposti, le fondamenta. Ragioni da un punto di vista del tutto egocentrico, perché se ci fai caso analizzi tutto in ragione di te. Te come singolo, come esperienza linguistica, come cultura di riferimento. Ma il film non sei tu. Il film non è lo spettatore. Il film PREESISTE e PRESCINDE dai suoi spettatori, come entità. Specie prescinde da un pubblico straniero che l'autore proprio *non considera* (dichiaratamente). Non ci credo che no te ne rendi conto. ^^