Concordo.
Ha diversi limiti di scrittura che purtroppo depotenziano il risultato, e lo dico senza aver –ancora – letto i libri, ma per me è evidente.
Mi sono fatto l'idea che sia mancato il coraggio, cioè il coraggio del rischio produttivo, di farne una trilogia, probabilmente la dimensione necessaria a questa storia per dipanarsi nei modi e tempi corretti.
Un vero peccato.
A questo si aggiunge un'abilità di scrittura so and so, con luci e ombre, occasioni mancate, scelte discutibili.
Fatte queste dovute premesse: è un'opera di una potenza immaginifica più unica che rara, stracolma di suggestioni fortissime, con una costruzione di immaginari divina (ops), il tutto a mezzo immagine: fotografia e regia straordinarie al servizio di puro cinema.
Tra le tante altre cose, in omaggio alla giornata in cui scrivo, una rappresentazione così tangibile, materica, totalizzante e soffocante dell' ur-fascismo che mi ha piegato le ginocchia in sala. Meno male che ero già seduto. La scena dell'arena è devastante.