diciamo che il "consenso informato", più che uno scarico, è una condivisione di responsabilità: io ti metto nero su bianco tutto quello che devi sapere, tu mi confermi che hai letto, capito e accetti di proseguire. Rientra nella grande questione della privacy e del trattamento dei dati personali: qualcosa che non soddisfa mai pienamente le proprie aspettative, ma che è certamente meglio avere che non avere.
In merito all'obbligo vaccinale, dal mio punto d'osservazione particolare (lavoro), vedo che questa mossa sta facendo uscire allo scoperto gli "irriducibili" (gente che si prepara a lasciare il lavoro pur di non cedere al "ricatto"): se da una parte posso condividere e perfino "ammirare" la capacità di resistenza per un punto di principio, dall'altra mi ricordo che siamo animali sociali, che nessuno di noi vive isolato, e tutti siamo parte di un ecosistema a cui siamo tenuti a contribuire, anche con sacrifici individuali. Non solo diritti, ma anche doveri.
Per quanto mi sforzi non riesco a giustificare l'opposizione ad oltranza a fronte di evidenze statistiche di rischio enormemente favorevoli. Questo diventa quindi capriccio, e il capriccio non è accettabile in età adulta.
Fatto il booster di Moderna (Spikevax! Yeah Baby!), finora nulla ma sono pronto per "l'autotreno immunitario" che mi investirà in 3,2,1...