Nello scenario che ho ipotizzato non capisco dove siano gli sciacalli. Compri, giochi e metti in vendita a un prezzo che non puoi decidere, a una persona che non conosci e con cui non puoi contrattare.
Mi sembra abbastanza lineare e funzionale.
Cosa mi sfugge?
Chi non acquisterebbe un usato digitale a 40 euro invece di un nuovo digitale a 65?
É evidente che il nuovo avrebbe disponibilità infinita, mentre l'usato avrebbe numeri limitati (soprattutto nei giorni immediatamente successivi al day 1), ma ci sarebbe una forma di accaparramento delle licenze...
Sony potrebbe offrire la versione usata all'utente che sta completando il processo di acquisto del nuovo, con una cosa del tipo "congratulazioni, sei stato sorteggiato per l'acquisto di una licenza usata a 20 euro in meno. Vuoi acquistarla?"
Al di là dell'aspetto surreale della cosa, non potrebbe essere garantita in alcun modo la trasparenza del processo, visto che é tutto gestito da Sony (che certamente preferisce vendere a 65 piuttosto che a 40 la stessa identica cosa).
La cosa é resa particolare dall'intangibilitá del bene oggetto di compravendita: non hai disponibilità finite, non é in alcun modo distinguibile dal nuovo, il concetto di domanda e offerta é sballato.
Pensieri in libertà 😆
Sono scenari suggestivi e non facili da visualizzare.
Sicuramente hai ragione quando dici che ci si potrebbe trovare nella situazione in cui ci sono molti "usati" a un prezzo inferiore del nuovo pur trattandosi del medesimo prodotto. Messa così, tutta la questione rivendita digitale non ha senso perché tutti comprerebbero l'usato. Tuttavia alla fine dei conti Sony preferirebbe vendere un usato digitale a 45€ che un retail nuovo a 60€ che, oltre a un guadagno inferiore, apre la strada a infinite possibilità di rivendita per le quali Sony non vedrà un centesimo.
Come intuisci, Sony avrebbe in mano tutto e ci farebbe il bello e il cattivo tempo. E così deve essere.
L'idea della "rivendita digitale" verte principalmente sul concetto di "rinuncia alla licenza" in cambio di un qualche credito. A corollario si potrebbe concedere la possibilità di acquistare usato digitale, ma magari le unità non sarebbero 1:1 con il "venduto". Ogni 10 venduti, Sony mette in rivendita 1 copia "usata". Sarebbe una specie di flash sale.
Certo è un po' cervellotico. A conti fatti non riesco a figurarmi un modello che possa prevedere un mercato usato digitale ma non escludo che ci possa essere una qualche buona idea di finanza creativa. Altra idea balzana: l'usato esiste ma ha una scadenza. Io compro il gioco a X e lo rivendo, sul mercato appare la mia copia "usata" a un prezzo inferiore del nuovo che però ha una data di scadenza e dopo tot giorni diventerà inutilizzabile. Paghi meno ma il prodotto che acquisti ha i giorni contati.
è vero, sembra una cosa solo "a perderci" per Sony.
Però si configura come incentivo "netto" che va a colpire soprattutto chi quell'acquisto lo avrebbe fatto (in condizioni diverse) retail, per poi rivenderselo e andare ad alimentare il mercato parallelo dell'usato da cui non escono più soldi per Sony e soggetti coinvolti...
Inoltre il credito PSN andrebbe ad alimentare un successivo, "necessario", acquisto che produrrebbe un ulteriore introito di denaro nel "sistema PSN".
Yep. A prima vista è una cosa senza senso, ma così come molti sostengono che il mercato dell'usato fisico alimenti l'industria, a maggior ragione ciò dovrebbe succedere con l'usato digitale.
L'utilità si rende comunque evidente nel momento in cui una cosa di questo tipo può spostare utenza dal fisico al digitale, cosa che sicuramente Sony desidera.