Ora, non so come voi vi rapportiate ad una frase simile.
Posso dire la mia propria impressione: non la capisco.
Un verbo all'infinito ed un predicato a fine frase... bho.
Sembra una traduzione riuscita male di un qualche testo latino.
Non individuo neanche il soggetto.
Con molto sforzo, posso immaginare che "il predisporre l'invio" svolga il ruolo del soggetto, ma, ripeto, trattasi di un verbo all'infinito.
Sono d'accordo con te che si sarebbe potuto rendere il senso in maniera differente ("I preparativi per la spedizione di domani si sono protratti"), ma per favore non esageriamo affermando di cose inaudite, perchè di verbi all'infinito che indichino una azione, spesso protratta (che in inglese si rendono col present continuous) l'italiano è pieno: "Fumare ti porterà alla tomba". Perchè non usare "Il fumo ti porterà alla tomba?".
Perchè chi muove la critica vuole sottolineare una colpa non nell'oggetto inanimato del fumo, che non ha volontà propria, ma nell'azione dell'intraprenderlo che è solo ed esclusivamente responsabilità dell'oggetto della critica (porterà "te" nella tomba). Idem dicasi per "Giocare d'azzardo ti manderà in rovina", "Tradurre dal giapponese all'italiano non è il tuo forte" (
) ecc.
E' l'azione che viene stigmatizzata, non il fumo in sè o il gioco, azione protratta nel tempo, e dunque usare l'infinito serve proprio allo scopo di evidenziarne gli effetti negativi.
E' vero invece che sostituire un sostantivo (non una azione) con un verbo che ne rappresenti la componente attuativa sia da correggere, come un bambino che dica ad un altro: "Che mangiare ti sei portato da casa oggi?"
Sono d'accordo anche sulla seconda frase, il senso non nasconde alcun mistero o concetto particolare che un'espressione più comune (come "Mostratemi pure il vostro luogo di lavoro, se volete..." o mille altre) non avrebbe potuto veicolare, e vale anche per la terza per gli stessi motivi.
Non concordo sulla quarta, che una parola non sia mai stata usata (e mi farebbe piacere capire in che modo tu abbia accesso all'elenco di tutte le parole, di uso comune o meno, che abbiano popolato la lingua italiana passata) non significa che non possa essere coniata per esprimere un concetto in maniera simbolica, suggestiva, sintetica ecc...
Altrimenti non esisterebbero cose come, e forse sarebbe meglio: "Patto del Nazareno" o i tanti altri neologismi coniati sulla scia di italianizzazioni effettuate in modo del tutto arbitrario di termini stranieri, che diventano improvvisamente italiano per semplice "usura" (cioè uso logorato e logorante nel tempo).
L'esempio che fai di Hulk è interessante, ma mi chiedo in che modo un mondo post-apocalittico possa giustificare quella che di fatto è una licenza artistica (e io sono perchè ce ne siano sempre e comunque), mentre uno di fantasia no.
Bombe atomiche e giganti verdi si, ma civiltà antiche che cavalcano lupi giganti no?
Per il resto, in merito ai casi che hai segnalato, mi piacerebbe conoscere l'opinione di Cannarsi, ovviamente ho espresso i miei giudizi senza conoscere la lingua d'origine, dunque le mie proposte di adattamento partono da un presupposto potenzialmente errato.