Autore Topic: Studio Ghibli  (Letto 407275 volte)

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Offline TremeX

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1740 il: 21 Apr 2015, 21:11 »
Ma se il tuo target sono i bimbi minchia che ti danno da mangiare, non puoi dire che c'è la love story dentro.
È ovvio. Ma questo non vuol dire che poi non ci vai a piazzare la fregatura dentro.

Cazzo! E nell'ultimo film? Di cosa minchia parla? Sì l'ingegnere, il volo, la celebrazione di una vita di sacrifici consacrata al disegno e a raccontare storie. Ma quali storie, quelle che vuole il pubblico o quelle che vuole lui?

Offline Shito

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1741 il: 21 Apr 2015, 22:22 »
Stai facendo un pasticcio.

Il target di Mononoke Hime NON è quello di Laputa.

La scena che citi è probabilmente quanto di più "maturo" Miyazaki abbia mai animato: la risoluzione di un trauma femminile pregresso.

Ovvero, analizzando:

Ashitaka arriva con Eboshi.
San gli dice: dammela che l'ammazzo.
Ashitaka le dice: no, ha già scontato il suo torto.
San va in rifiuto: vattene tu che sei un umano.
Ashitaka dice: sono umano e sei un umana anche tu.
San va in negazione: NO! Io sono un cane selvatico!
Ashitaka la ignora e si avvicina.
San lo accoltella (fase dell'esplosione dell'ansia)
Ashitaka risolve la coltellata in un abbraccio e si scusa.
San a questo punto va in disperazione: è tutto finito.
Ashitaka risolve la disperazione di lei non consolandola, ma chiedendole aiuto. Dandole uno scopo.

E da quel momento i due sono una coppia, eh. Si intendono come marito e moglie. E' bellissimo.

Ma questo è Mononoke Hime. E per Mononoke Hime l'autore scrisse "voglio raccontare di un ragazzo che riesce a comprendere l'animo di una ragazza, ma anche così lei le dirà "non posso vivere con te"."

Se parliamo di amore, dico amore tra innamorati, questo è senz'altro il caso più eclatante di Miyazaki. Un altro buon tentativo c'è in Kaze Tachinu, si capisce.

La scena che citi di Laputa è magistrale. La cosa che più mi colpisce, in quella scena (che comunque non è muta, perché la scena inizia con Sheeta che grida 'Pazuuuu', e poi c'è lo scambio tra Dola e Pazu, bellissimo, dove i due sono in totale sintonia operativa) è che Sheeta non si getta tra le braccia di Pazu. Di fatto, si getta nel vuoto, FIDUCIOSA che lui la coglierà al passaggio. Wow. E' una cosa bellissima e sì, ho presente lo sguardo di cui parli, il primo frame soprattutto, quando Sheeta è ancora in primo piano (si allontana) è qualcosa di grandioso.

Questa è una scena e non è tutto il film, chiaramente. Vorrei dire che quasi più significativo è il momento di crescita di Pazu con Dola, quando lui si rende conto che Sheeta l'ha fatto fesso e lui è stato un bamboccio. Da cui la motivazione al salvataggio. Quel momento di crescita, per Pazu, è anche un rito di passaggio, un pochino, no? Molto molto bello. Si va a compiere col salvataggio. Infatti poi da lì il film "ricomincia" e i ruoli si ridefiniscono.

Ora io non so se tu abbia bisogno di appiccicare la parola amore per forza, e io sono un romanticone e quindi certo non denigrerò per questo, ma quando dici che guardi i film muti non è che abbia senso: un film è un'opera complessa (nel senso: fatta di più cose) e capirla vuol dire capire cosa l'autore voleva comunicare con quel film.

Credo che per rendere più fruttuose le tue visioni dovresti concentrarti più sull'intento comunicativo dell'autore che su te stesso. Del resto, non sono i tuoi film - sono i suoi.
« Ultima modifica: 22 Apr 2015, 12:29 da Shito »
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Offline TremeX

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1742 il: 22 Apr 2015, 11:11 »
Accolta, ma io guardo il film con la pancia, non con in mano un libro di antropologia. Per me sono solo storie, racconti. Mi interessa solo lo svolgimento della trama, non il mito o la simbologia.

Offline Ifride

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1743 il: 22 Apr 2015, 12:02 »
Accolta, ma io guardo il film con la pancia, non con in mano un libro di antropologia. Per me sono solo storie, racconti. Mi interessa solo lo svolgimento della trama, non il mito o la simbologia.
Però capirai TremX che anche se per te va bene un'analisi emotiva personale (di pancia tu dici) per capire per bene gli intenti dell'autore e quello che il film vuole trasmettere bisogna approfondire. Anche perchè, così facendo, ci si da la possibilità di scoprire qualcosa che non pensavamo di aver percepito dalla visione, ampliando lo spettro della conoscenza sull'opera e anche su noi stessi.  :)
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Offline Shito

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1744 il: 22 Apr 2015, 12:25 »
Mi piace sottolineare che, in ogni caso, in un'opera come un film la componente emotiva *c'è*, dx  *importante*, è importante quanto ogni altra componente, direi più di molte altre. Anche la componente emotiva di una scena, di un film, è *comunicativa*. L'emotività in una narrazione non è che stia lì tanto per orpello, in genere veicola un significato complesso.

Ovvero, giustamente si dice: un film non è un libro di filosofia. Non lo è, certo!

Per contro, non è che "sforzarsi di capire il significato di un film" significhi trattare un film come un libro di filosofia. Non avrebbe senso, e sarebbe impossibile in ogni caso.

Siamo semplici: non esiste guardare 'di pancia'. Si guarda con gli occhi, si ascolta con le orecchie, e tutto ciò che vediamo e sentiamo finisce in quello che c'è dietro a occhi e orecchie: la testa, il cervello. Lì interpretiamo tutto: le emozioni, le musiche, le parole, le immagini, i sensi, i significati.

Questo per dire che non c'è bisogno di dire "io guardo di pancia!" per sottolineare l'importanza del valore emotivo di una scena, di un film. Ci mancherebbe!

Con un regista come Miyazaki Hayao, poi, così "sensuale" nella sua animazione! :-)

A tale proposito, una scena che ADORO è quella in "Majo no Takkyuubin", quando Kiki ha preso in prestito lo spazzolone del netturbino, si mette in mezzo alla strada, e tutto il sonoro ambientale va a muto, e lei si concentra, l'animazione esprime la sua tensione, l'intensità della sua partecipazione emotiva, poi si sente solo il vento come generarsi intorno a lei, e lei dice "Vola!" in quel modo.

Voglio dire: è una scena incredibile. E' un climax emotivo incredibile.

MA non avrebbe quella portata se noi NON sapessimo cosa ha passato Kiki, quale crisi ha avuto, quale difficoltà sta cercando di superare, ora, ora davvero, perché quello è il momento critico.

In fondo, siamo solo umani. Difficilmente possiamo vedere un reale valore emotivo delle cose senza conoscerne, anche solo subconsciamente, il significato umano, no? :-)

TremeX: sei sicuramente una persona sensibile e intelligente, non hai bisogno di sminuirti, di limitarti. Puoi sicuramente cogliere più e più dei film che ami, sicuramente già lo fai, senza doverti incasellare in etichette in fondo futili. E poi lo sai, più capisci qualcosa, con la testa e col cuore, e più lo ami.
« Ultima modifica: 22 Apr 2015, 12:48 da Shito »
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Offline Ifride

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1745 il: 22 Apr 2015, 12:30 »
Completamente d'accordo con Shito. Visto che parliamo di emozioni nei film del maestro mi va di citare quando in Totoro la piccola Mei dà un fiore al papà stressato dagli studi e dalla situazione tutta (anche se con l'allegria e la positività che lo contraddistingue non deve essere facile il momento che sta passando) e gli dice con animo lieve e profondo stesso da bambino: "tu sei il fioraio"  :-[ :-[ riportandolo col sorriso sulle labbra...
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Offline TremeX

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1746 il: 22 Apr 2015, 16:41 »
Sì scusate, io 'di pancia' intendevo 'di palle', più sensibili.

Comunque. L'approfondimento è sicuramente interessante.
Il vermiglio è il matrimonio, anche in India ("ek chutki sindoor", così anch'io sfoggio lingue aliene, anche se l'hindi è indubbiamente meno alieno del giapponese, anzi per niente, soprattutto se non lo si conosce affatto, come nel mio caso)
Quindi Mono e l'altro si sposano dopo una pugnalata (sangue/vermiglio).

Ci sta tutto. È interessante, non dico di no. A posteriori, però, perché al cine non vado con un manuale.

Penso però che Miya non vada oltre il mito. Credo, cioè, non gli interessi, filologicamente, l'origine del mito. Non è il suo mestiere e, per lui, il mito è uno strumento, come la matita, per dire altro.
Il mito, nei su film, è solo una maniera espressiva. Anche in Mononoke.
Sempre presente ma sempre assente. È anche il suo bello, intendiamoci.
Opinione mia.

TremeX: sei sicuramente una persona sensibile e intelligente, non hai bisogno di sminuirti, di limitarti. Puoi sicuramente cogliere più e più dei film che ami, sicuramente già lo fai, senza doverti incasellare in etichette in fondo futili. E poi lo sai, più capisci qualcosa, con la testa e col cuore, e più lo ami.
No, ti assicuro che è necessario che io mi limiti, anche se mi costa fatica, soprattutto per non incorrere in ban.

Offline nikazzi

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1747 il: 27 Apr 2015, 21:17 »
I film di Miyazaki sono per bambini, solo che i fanatici occidentali (che spesso conoscono solo Miyazaki) li trasformano in opere profondissime e per vecchi di 80 anni. Ricordate che in Giappone i dodicenni negli anni '80 leggevano Hokuto no Ken, mentre da noi a un dodicenne al massimo possono consigliare Barbapapà.

Scusate se lo ripropongo, ma sto leggendo il topic ch'ero rimasto indietro.

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Offline Account_191220

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1748 il: 28 Apr 2015, 08:38 »
Io a 12 anni leggevo Lovecraft.

Offline iKenny

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1749 il: 28 Apr 2015, 13:25 »
Io a 12 anni leggevo Lovecraft.

Ora si spiegano tante cose. Vito a 12 anni leggeva Ungaretti...

Offline Vitoiuvara

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1750 il: 28 Apr 2015, 14:21 »
Ora si spiegano tante cose. Vito a 12 anni leggeva Ungaretti...

No, a 12 anni solo pippe. Ungaretti era prima.

Offline Gaissel

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1751 il: 28 Apr 2015, 14:59 »
Pippe... Chi era costui?
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Offline iKenny

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1752 il: 28 Apr 2015, 15:03 »
Ora si spiegano tante cose. Vito a 12 anni leggeva Ungaretti...

No, a 12 anni solo pippe. Ungaretti era prima.

Le pippe erano ispirate dai versi di Ungaretti o dai cataloghi del postal market?
« Ultima modifica: 28 Apr 2015, 16:32 da iKenny »

Offline The Fool

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1753 il: 28 Apr 2015, 15:15 »
Le pippe inspirate? Ah ecco perché dicono "pippare". Sei perdonato giusto perché vivi all'Ondra e in inglese si dice "inspire".
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Offline Azraeel

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1754 il: 28 Apr 2015, 15:18 »
Se anziche con la bocca son fatte con il naso sono appunto inspirate!  :yes: :yes: