Come tu possa CREDERE che le tue scelte siano quanto di più vicino all'idea di un artista che parla un'altra lingua e che quell'opera l'ha immaginata e creata nella sua lingua madre, per me rimane un mistero.
Io non CREDO questo. Io non credo niente.
Io SO, perché l'ha dichiarato più volte, che Miyazaki Hayao fa i suoi film per il suo pubblico nazionale. Punto.
Quindi NO, NON credo che le mie scelte siano "quanto di più vicino all'idea di un artista". Queste sono parole e concetti tuoi, non miei. Non riferirli a me.
Io cerco OBIETTIVAMENTE di mantenere *la sostanza* contenutistica e linguistica dell'originale quanto più precisamente salvaguardata e riproposta nella traduzione.
E questo sì, è un dato obiettivo. Se aggiungi una cosa che non c'era, è un fatto. Se non lo fai, è un fatto. Se togli una cosa che c'era, è un fatto. Se non lo fai, è un fatto.
Devo davvero esemplificare ancora?
Posso solo immaginare cosa abbia pensato Roberta, dopo quella sessione di doppiaggio.
La conosci? Dico, personalmente?
Ma a prescindere da ciò: come fai a immaginare cosa abbia pensato?
Ma non ti rendi conto che tu fai così, presumi e presumi, e quindi pensi che anche gli altri (io) lo facciano?
Invece io, che ero lì, non posso immaginare cosa Roberta abbia pensato. SO cosa ha detto, SO come mi ha risposto, e SO qual è stato il suo atteggiamento nei miei riguardi di lì a seguire, in quella lavorazione e nelle molte altre che abbiamo fatto insieme. L'ultima giusto questo mese. :-)
E non posso che continuare a ringraziare la sua disponibilità nei riguardi miei e, per mio tramite, dei film su cui l'ho convocata. E a stimare la sua professionalità e la sua capacità, entrambe rilevantissime.
Il resto è futile chiacchiericcio.