Autore Topic: Studio Ghibli  (Letto 404804 volte)

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Offline Kiavik

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1635 il: 12 Apr 2015, 19:37 »
permettimi di chiederlo,per curiosità ma soprattutto per avere più elementi chiari

chi?

Una persona che ha l'N2, e di più non posso dirti.

Offline TremeX

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1636 il: 12 Apr 2015, 20:23 »
Ma la cosa assurda non è che Shito porti le sue ragioni, ma che Thar lo difenda strenuamente.
Ma che te frega, vivi tranquillo. Mica ti paga.

Comunque, se ci sono i traduttori che passano la traduzione, poi, mi piacerebbe sapere cosa ne pensano dell'adattamento finale.

Offline Thar

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1637 il: 12 Apr 2015, 23:40 »
Ma la cosa assurda non è che Shito porti le sue ragioni, ma che Thar lo difenda strenuamente.
Ma che te frega, vivi tranquillo. Mica ti paga.

Quando un amico/conoscente/membro della tua cerchia di frequentazioni/etc. (e nel forum, tutti (salvo pochissime eccezioni) apparteniamo ad una cerchia di conoscenze (più o meno) profonde) commette (in buona fede) un errore, tu non ti prodighi per farglielo notare e fornire la corretta versione?
Io si.
Non tanto per difendere Tizio piuttosto di Caio, quanto per evitare che Sempronio faccia una brutta figura dicendo (o, in questo caso, postando) cose che non corrispondono a verità.

Non mi sembra ci sia niente di strano, no? Non è, forse, così che si comportano gli amici?


Comunque, se ci sono i traduttori che passano la traduzione, poi, mi piacerebbe sapere cosa ne pensano dell'adattamento finale.

Se ti riferisci alle traduzioni utilizzate per le lavorazioni dei film, temo che ciò non sia possibile, in quanto son materiali di proprietà di Lucky Red (o di Disney/Buona Vista, nel caso ti riferissi anche alle loro), che di certo non sarebbe(ro) contenta(e) che venissero messi, per intero, a disposizione di chicchessia.
Bisognerebbe avere il permesso per iscritto di LR (o D/BV) per poterle divulgare, ma non scommetterei molto sul fatto che l'una (o l'altra) siano disposte a concedere queste autorizzazioni.

L'unica cosa possibile sarebbe fare del "reverse engineering" ovvero dal parlato ottenere le trascrizioni.
Ma, data la natura della lingua giapponese, dove il significato di una parola non dipende solamente da come la si pronuncia ma anche da quali kanji sono utilizzati per scriverla* (per tacer del Ruby**), non si otterrebbe di certo niente che possa avere l'accuratezza necessaria per svolgere la funzione di "pietra di paragone".




*per fare un esempio banale, la parola "shin" in giapponese, a seconda di come la si scrive, può voler dire sia "nuovo" che "vero".


*chi si chiedesse che cosa sia il Ruby, è la pratica utilizzata dai giapponesi per sovrapporre una pronuncia (utilizzando i caratteri della loro scrittura fonetica) ad una parola per modificarne la lettura (e, a volte, (parzialmente) il senso che, altrimenti avrebbe un significato differente (anche se, spesso, affine). Un esempio è il "Saint" di Saint Seiya: in originale il kanji utilizzato per Saint si legge seitoshi (che significa Guerriero Sacro). O Seiya stesso, che significa (nella lettura originale dei kanji) "freccia sacra" mentre la lettura "imposta" dal Ruby gli da il significato di "freccia stellare/astrale"/"freccia delle stelle"
« Ultima modifica: 12 Apr 2015, 23:48 da Thar »
Il giusto è giusto, anche se tutti gli sono contrari; è lo sbagliato è sbagliato, anche se tutti sono per esso.
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Offline Tetsuo

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1638 il: 12 Apr 2015, 23:53 »
permettimi di chiederlo,per curiosità ma soprattutto per avere più elementi chiari

chi?

Una persona che ha l'N2, e di più non posso dirti.
Ah ok uno con le palle quadrate..
No seriamente se non rientra in uno dei tre dei quattro profili che ho citato vale quanto il parere di Topo Gigio

Offline Kiavik

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1639 il: 12 Apr 2015, 23:56 »
Ah ok uno con le palle quadrate..

Esatto, hai detto bene. Ho l'impressione che tu non sappia neanche cosa significhi quel titolo.

Offline The Fool

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1640 il: 13 Apr 2015, 07:18 »
Pensate che "shin" significa anche "dio". Sono 3! :lol:

神 ジーグ --> Shin Jeeg, in questo caso è "dio"
真 ゲッター ロボ --> Shin Getter Robot, in questo caso è "vero"
新 ゲッター ロボ --> Shin Getter Robot, in questo caso è "nuovo"
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Offline MrSpritz

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1641 il: 13 Apr 2015, 12:34 »
Il punto è che Shito non ha risposto alle critiche. Si è scelto un argomento fantoccio e ha confutato quello.

Questo non è corretto: quando a Cannarsi/Shito son state mossi rilievi alla sua metodologia, ha fornito spiegazioni del perché agisce in tal modo.
Parimenti, quando son stati mossi rilievi circostanziali a precisi dialoghi (o parte di essi) con tanto di identificazione di (supposti) errori e proposizione di (altrettanto supposte) versioni corrette, Cannarsi/Shito ha sempre spiegazioni al perché siano state adottate tali espressioni in luogo di altre.

E, questo, è confutare le critiche.
Si può sempre dissentire sulle spiegazioni fornite, per carità.
Ma questo non autorizza a dire che non siano state fornite spiegazioni.

No. A meno che dire che lo spettatore è ignorante e infantile per te sia una spiegazione.
Ha risposto a Wis sulla questione del dimenarsi confermando l'ipotesi di Wis che sia troppo letterale.

Però sul metodo divaga, porta esempi estremi come C1P8 creando una caricatura della critica fatta in modo da poterla smontare. Mi spiace, ma il succo dell'argomento è che l'italiano delle traduzioni Lucky Red è pessimo e fastidioso. La risposta è stata Buena Vista era brutto per altri motivi. Il testo è giapponese e deve suonare giapponese. Sei ignorante e non sai l'italiano. Gli errori di grammatica non sono errori davvero, come siete precisini. Non so il giapponese bene e mi affido ad altri, ma voglio essere il più fedele possibile. Il Dio Bestia non suona come una bestemmia, se lo è la malizia è tua. Le traduzioni degli altri son fatte male. Il declino della società occidentale porta a quelle critiche.

Offline Azraeel

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1642 il: 13 Apr 2015, 12:39 »
Ti capisco, a parte il Dio Bestia, sinceramente. Di quello non mi porrei il problema. Alla fine l'italiano è l'unica lingua in cui si "bestemmi" in senso classico.
Cioè chissene eh, non possiamo stravolgere il senso e la forma solo perchè abbiamo il vaticano in casa, salvo poi essere gli unici nel mondo a bestemmiare liberamente.

Offline Account_191220

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1643 il: 13 Apr 2015, 12:40 »
No. A meno che dire che lo spettatore è ignorante e infantile per te sia una spiegazione.
Ha risposto a Wis sulla questione del dimenarsi confermando l'ipotesi di Wis che sia troppo letterale.

Però sul metodo divaga, porta esempi estremi come C1P8 creando una caricatura della critica fatta in modo da poterla smontare. Mi spiace, ma il succo dell'argomento è che l'italiano delle traduzioni Lucky Red è pessimo e fastidioso. La risposta è stata Buena Vista era brutto per altri motivi. Il testo è giapponese e deve suonare giapponese. Sei ignorante e non sai l'italiano. Gli errori di grammatica non sono errori davvero, come siete precisini. Non so il giapponese bene e mi affido ad altri, ma voglio essere il più fedele possibile. Il Dio Bestia non suona come una bestemmia, se lo è la malizia è tua. Le traduzioni degli altri son fatte male. Il declino della società occidentale porta a quelle critiche.
Spritz ti voglio bene.
Anche se hai dimenticato la "frivolezza" che faceva tanto Jorge da Burgos.

Offline Shito

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1644 il: 14 Apr 2015, 16:38 »
Salve di nuovo, rispondo in ritardo a seguito di una trasferta di lavoro. Ho letto solo ora il seguito del thread, e scrivi da un autobus con uno smartphone, argh.

1) SULLA QUESTIONE GRAMMATICALE

Non rinvengo l'errore che si imputa sulka frase in questione.

Sheeta rinviene quando il disastro si è compiuto. E' viva, come Pazu, ed è stupita dell'essersi salvata (cosa passata), perché i due avevano presunto di morire pronunciando "balse".

Quindi, allo stupore di Sheeta, Pazu essenzialmente risponde:


Sì, ci siamo salvati (passato), ad averci salvato (atto passato e concluso) sono state le radici (atto passato anch'esso).

Non avendo trapassati in campo, non capisco perché presumete un'anteriorità implicita in una remativa in forma implicita sul soggetto.

Ovvero: chi ci ha salvato? (nel passato)

Sono state le radici (ad averci salvato,nel passato).

Capisco che anche la forma con verbo presente nella principale sia accettabile, sia n forma edplicta che implicita:

sono state la radici ad averci salvato
sono le radici che vi hanno salvato

o anche con tempo presente nella relativa per la sola forma implicita:

sono state le radici a salvarci
(sono state le radici che ci salvano <- no )

ma onestamente mi pare che siano queste le concordatio temporum "ad sensum", laddove quella da me usata sia la più precisa, per una relativa così segmentata.

Ancora.

Ci siamo salvati.
Le radici ci hanno salvato.
Ad averci salvato sono state le radici.
Sono state le radici ad averci salvato.

Come si nota le ultime due frasi sono equipollenti, differendo solo per posizionlità.

Specie nella prima tra le due dovreste notare come la versione con "sono le radici" sarebbe concirdata sd sensum e sbilenca benché accettabile.

Per intenderci:

Un mio amico è stato stroncato da un tumore.
E' stato un tumore ad averlo stroncato.
(è stato un tumore a stroncarlo)
Ad averlo stroncato è stato un tumore
(a stroncarlo è stato un tumore)

mi paiono utte firme corrette e accettabili.

A mia gnosi, nelle forme relative implicite si può ben concordare passato o anche trapassato con un passato "contemporaneo" o con presente "ad sensum":

era stato un tumore ad averlo stroncato
era stato un tumore a stroncarlo

(esempio col trapassato)



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Offline Shito

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1645 il: 14 Apr 2015, 17:02 »
SULLA QUESTIONE DELLA TRADUZIONE

Attendete che torni a casa per la battuta giapposene citata puntualmente e analizzata nel dettaglio di traduzione.

Intanto due note:

1) Il film è stato tradotto da Elisa Nardoni Sato, che è bimadrelingua, ha studiato giapponese e italiano in Italia e Giappone ed ha il Nihongo Noryoku Shiken Level1 (uno, one).

2) Citare fonti non dichiarate, sentiti dire e misteriosi innominati è patetico

3) Dileggiare qualcuno che sposa e supporta un'opinione altrui è umiliante. Si può sinceramente sposare e credere nella bontà/validità delle altrui opinioni e ragioni, e difenderle nel dibattito, senza essere nient'altro che onestamente convinti. Ho piuttosto pena del mondo contemporaneo narcisista dove "lo stroncone" compiace nel suo foss'anche pretenzioso individualismo mentre l 'apprezzamento sincero dovrebbe essere segno di pochezza, specie quando:

4) gli apprezzamenti mi paiono qui ben meno pretestuosi e personalistici di molte critiche, che al contrario spesso muovono da gusti personali, presunzioni belle e buone, cattiva fede a priori e nei casi peggiori:


5) tesi complottistiche che sono francamente umilianti, e dico per i propositori delle stesse. Non mi pare di conoscere di nick chi qui ha difeso le mie tesi. Ma se anche li conoscessi, con altro nick, da altrove, che con puerile retorica suggerisce buffe concertazioni o non so che dovrebbe forse sentirsi un po' tanto ridicolo.
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Offline Wis

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1646 il: 14 Apr 2015, 17:52 »
2) Citare fonti non dichiarate, sentiti dire e misteriosi innominati è patetico
Le mie fonti non ho nessun interesse a citarle visto che ho chiesto a te e hai confermato quanto da loro sostenuto.

Citazione
In Giapponese questa frase non credo proprio suoni strana.

Vorrei però che non ti sfugga il punto: se usi un linguaggio forbito/ricercato/desueto in Mononoke e mi dici che anche Miyazaki ha usato un registro aulico io me ne posso anche stare e concludere che ok, non mi piace Mononoke (dando per scontato che il tuo sia l'adattamento migliore possibile).

Quando però in Kiki e in altri film tu usi un linguaggio eccessivamente forbito, convoluto o con termini desueti quando nell'originale non ve n'è traccia il giochino del transfert non funziona più.
Così come ogni adattamento esistente sul pianeta terra, anche nel tuo hai perso qualcosa (la semplicità e linearità originali in linea con il personaggio, per me fondamentali) per mantenere qualcos'altro (l'attinenza al significato originale del termine, per me del tutto pleonastica).
E sì, opero questa valutazione su parametri assolutamente personali quali la musicalità e la semplicità di una composizione, esattamente come tu adatti basandoti su parametri assolutamente personali: conosci bambini che compongono sonetti se perdono a PES e quindi decidi di fare parlare i giovani dei tuoi film come vecchi tromboni a un circolo d'elite, 'purché sia italiano'.

Io un giorno vorrei leggere un tuo adattamento letterario da una lingua che conosco.
Se adatterai qualcosa dall'inglese, dal francese, dallo spagnolo o dal russo fammi un fischio.
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Offline Wis

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1647 il: 14 Apr 2015, 23:45 »
A mia gnosi
Tra parentesi: non credo che "gnosi" possa essere utilizzato come sinonimo di conoscenza generica.
Al che mi chiedo perché usarlo in questo frangente e non usare invece "conoscenza" o un sinonimo più comune. Ma è una domanda che, mi rendo conto, in questo thread sta diventando la norma.
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Offline Shito

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1648 il: 15 Apr 2015, 00:25 »

Vorrei però che non ti sfugga il punto: se usi un linguaggio forbito/ricercato/desueto in Mononoke e mi dici che anche Miyazaki ha usato un registro aulico io me ne posso anche stare e concludere che ok, non mi piace Mononoke (dando per scontato che il tuo sia l'adattamento migliore possibile).

Quando però in Kiki e in altri film tu usi un linguaggio eccessivamente forbito, convoluto o con termini desueti quando nell'originale non ve n'è traccia il giochino del transfert non funziona più.

NOn è che mi sfugga questo punto. In effetti credo sia chiaro da quanto qui argomentato, ma varrà esplicitarlo ancora, auspicabilmente meglio.

Ci sono due elementi:

1) il livello di complessità (cifra stilistica, uso di arcaismi o lingua colta, etc) dell'originale, che 'filtra' in una traduzione fedele. Quindi Ashitaka ed Eboshi hanno dialoghi sul filo dello Sheaksperiano, Kiki e Tonbo no (per farla breve).

2) l'effetto collaterale dell'uso estensivo della lingua d'arrivo nel produrre una traduzione quanto più fedele di una lingua straniera di partenza. Quindi Kiki 'le auguro un buongiorno' anche se qualcuno dirà che non sia una forma di saluto così usuale in italiano

Il punto che mi pare trovarti più discorde con me è il 2). Nota che ancora Kiki in italiano non parla come Ashitaka in italiano, ma non parla neppure come la tua vicina di casa. Continuo a dire che una traduzione precisa e ben fatta produce non un testo 'italianbo' tout cour, ma un testo 'straniero in italiano', il che implicita un certo livello di effetto straniante della traduzione finale. Non è un effetto inteso e ricercato, si badi, ma io dico inevitabile quanto logicamente sensato. Del resto, è sempre un testo straniero, benché tradotto.

Ancora, Tonbo non dice 'pulzelle' come gli anziani emishi, e neppure 'fanciulla' come Ashitaka, o Muska. :-)

Citazione
Così come ogni adattamento esistente sul pianeta terra, anche nel tuo hai perso qualcosa (la semplicità e linearità originali in linea con il personaggio, per me fondamentali) per mantenere qualcos'altro (l'attinenza al significato originale del termine, per me del tutto pleonastica).

Nulla da eccepire a questa ben concisa disamina, ma aggiungo (ribadisco) che il criterio di 'correttezza traduttoria' è ben più oggettivo di quello di 'usualità della lingua'.

Ribadisco anche che pensare che una traduzione debba essere alle orecchie del pubblico straniero 'lineare e naturale' quanto il testo originale per il pubblico originale è per me una pretesa indebita e fallace, che conduce a mal partito.

Citazione
E sì, opero questa valutazione su parametri assolutamente personali quali la musicalità e la semplicità di una composizione,

recepisco l'onesta ammissione di totale soggettività, e indi relatività, e indi scarso valore di riferimento de tuo giudizio ovvero metro.

Citazione
esattamente come tu adatti basandoti su parametri assolutamente personali: conosci bambini che compongono sonetti se perdono a PES e quindi decidi di fare parlare i giovani dei tuoi film come vecchi tromboni a un circolo d'elite, 'purché sia italiano'.

No, no, non stravolgere quello che ho espresso decontestualizzandolo a tuo uso, per mettermi in bocca pensieri non miei.

L'episodio che ho citato, e che tu qui riprendi, era una 'nota dfivertente' usata solo per dire: "non sentenziate cosa come: questo non lo dice NESSUNO con tanta facilità".

Non ho MAI detto una cosa come: siccome l'ho sentito una volta nella vita è ok.

Ho detto: siccome è italiano corretto non può dirsi errato, non si può scartare a priori presaumendo che 'non lo dica nessuno'.

Ti prego di non stravolgere utilitaristicamente il mio pensiero. E' un modo di discutere alquanto vile, e non ti fa onore. :(
Citazione
Io un giorno vorrei leggere un tuo adattamento letterario da una lingua che conosco.
Se adatterai qualcosa dall'inglese, dal francese, dallo spagnolo o dal russo fammi un fischio.

Ecco a te uno stralcio di traduzione letteraria (amatoriale) da me confezionata. ^^

Spoiler (click to show/hide)

Quanto ad adattamenti dall'inglese, curai i dialoghi di alcuni episodi del telefilm Scrubs, tra cui il primo, ma non so quanto (se) vennero poi modificati in sala di doppiaggio - non mi occupai della direzione del medesimo.
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Offline Shito

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Re: Studio Ghibli
« Risposta #1649 il: 15 Apr 2015, 00:27 »
A mia gnosi
Tra parentesi: non credo che "gnosi" possa essere utilizzato come sinonimo di conoscenza generica.
Al che mi chiedo perché usarlo in questo frangente e non usare invece "conoscenza" o un sinonimo più comune. Ma è una domanda che, mi rendo conto, in questo thread sta diventando la norma.

Hai ragione e ti ringrazio della correzione. A seguito della tua notazione ho verificato che è un'errata concezione idiomatica tutta mia (no, non era un gioco di parole sul mio nickname, lol).

Non l'avevo mai verificata, e indi mai l'ho usata in un dialogo professionalmente prodotto, ma grazie a te d'ora innanzi non la userò più neppure nel dialogo informale - perché è errata, è mio torto e non ha senso.

Ti ringrazio ancora.
« Ultima modifica: 15 Apr 2015, 00:56 da Shito »
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)