Mi sembra chiaro il motivo.
Storicamente (almeno da quando io ho memoria), una buona parte della nostra classe politica ha sempre preferito cavalcare il cosiddetto sentimento popolare.
Solitamente, questo atteggiamento è evidente nella classe politica che non siede al governo in quel momento storico, per cui ''di default'' deve attuare una linea da bastian-contrario, facendosi forte appunto del sentimento popolare, innescando fra l'altro un subdolo meccanismo di auto-alimentazione dell'ipocrisia generale.
Ad oggi c'è una fortissima attenzione sull'incremento dei prezzi al consumo di ogni genere, causati dalla guerra in Ucraina (fonti energetiche, materie prime, distribuzione, etc etc).
Il sentimento popolare relativo alla guerra in Ucraina, è ''va bene che l'Ucraina è stata invasa e poracci loro se non hanno più una casa, una famiglia, sono al freddo e non hanno da mangiare. Va bene che hanno tutto il diritto di reclamare la restituzione dei loro territori. Ma ci siamo rotti il cazzo di pagare 100 euro in più di bolletta al mese, o di avere i rincari su molti prezzi dei beni alimentari, per cui che se ne andassero a farsi fottere gli Ucraini e la loro voglia di rivalsa, io voglio tornare a pagare la bolletta come la pagavo un anno fa''.
I politici, e quella classe ignobile dei commentatori/opinionisti sguazzano in questo sentimento popolare con la loro ipocrisia attivata ''ad hoc'', lo alimentano, e se ne alimentano.
Giusto per chiarire, non c'è nessuna ideologia. E' pura convenienza.