ho tre contatti più o meno diretti in Emilia di persone sopra i 60 curate a casa dal medico di base, senza tampone, a botte di antibiotici.
Attendo, fuor di ironia, un commento serio sul tema da parte di @EGO, perché la questione mi tocca molto da vicino.
ho inteso che @EGO è un medico, o un professionista del settore.
anche io sono rimasto perplesso a leggere "Società Italiana di Cure Palliative", per quello che sembra un protocollo "di base"... che centrano le cure palliative in presenza di sintomi leggeri (o anche "solo" moderati) ??
E' una domanda seria: ero convinto che con la locuzione "cura palliativa" si intendessero quelle forme di assistenza a malati terminali, per i quali cioè non vi è più terapia curativa ma solo di accompagnamento al decorso inevitabile...Tumori al 4* stadio, cose così...
Intanto le cure palliative sono generalmente intese, sì, come assistenza ai malati terminali, ma in realtà si occupano a più ampio spettro di tutte quelle situazioni in cui necessita un'assistenza a una malattia cronica che richiede cure particolari nell'ambito, soprattutto, di gestione del dolore e di altri sintomi che inficiano notevolmente la qualità della vita.
Dunque si presume che la SICP sia composta da personale sanitario qualificato, che sta sperimentando sul campo, negli ospedali, l'emergenza Covid in prima linea. In ospedale si occuperanno principalmente della palliazione (ossigenoterapia, sedazione ecc) dei pazienti Covid per cui non c'è più nulla da fare, ma proprio per questo, stanno ricevendo e analizzando a 360 gradi tutte le informazioni e gli aggiornamenti del caso. Come discutono anche l'articolo postato da Castalia e un altro che ho letto due giorni fa, ci troviamo in una situazione in cui non si possono rispettare i tempi abituali della ricerca scientifica e, pur in mancanza di prove "provate", se ci sono indizi che qualche terapia può aiutare, allora si tende a utilizzarla (fermo restando che il "male non può fare" non esiste in questo settore).*
Perciò, se queste persone consigliano dopo 4 giorni di sintomi, anche lievi e senza fattori di rischio, la terapia antibiotica (Amoxicillina+clavulanato, il noto Augmentin), e se la consigliano addirittura doppia in caso di sintomi moderati, in associazione all'antivirale e all'idrossiclorochina tornata alla ribalta in questi giorni, voglio pensare che ci siano dei motivi fondati e che ne sappiano qualcosa.
Antibiotici sono il male, e i genitori premurosi non lo capiscono.
Gli antibiotici sono il male
se usati a sproposito.
Magari fossero solo i genitori a non capirlo.
*È questo che intende dire The Benso quando scrive "ci sono delle cure". No, in realtà non ci sono delle
cure. Ci sono delle
terapie che
possono favorire un decorso della malattia verso la guarigione.
Il motivo per cui ho cazziato (niente di personale) J VR qualche pagina fa dicendo che non sapeva di cosa parlava, è che anche per l'influenza non ci sono "cure". Non è che se la "curi" il decorso è migliore, perché non la puoi curare. L'influenza guarisce dal sola. Oppure favorisce qualche complicanza che può ucciderti. Ma qualcuno di voi ricorda di aver "curato" l'influenza in vita sua? Semmai il contrario: quando abbassi artificiosamente la febbre con un farmaco, contrasti un meccanismo naturale anti-infettivo.