Fuor di provocazione, di quali principi parli?
Che in un'opera altrui ci metti la mani per valorizzarla, non hai il diritto di tradirla.
Sei tu al servizio dell'opera, non l'opera al tuo servizio.
Miles Morales non è Peter Parker nero.
È Miles Morales, afroamericano introdotto nell'universo di Spider-Man (per quanto ne so) in modo coerente e rispettoso.
I Classici Disney sono riletture dei classici attraverso il prisma dei paperi. Sono un omaggio, non un tradimento.
Il rispetto dell'opera non è replicarla uguale, è interpretarla senza smarrirne i principi.
Ok, grazie, più chiaro.
Ecco, io fatico a pensare che ci sia tutta questa differenza tra "il prisma dei paperi" e "il prisma delle minoranze". Sono due prismi diversi per epoche diverse e target diversi.
Probabilmente il pubblico che accettava Paperino alle Crociate non è lo stesso in grado di accettare le nane nere... E nessuno peraltro pretende che lo sia.
In effetti, questo pubblico è tendenzialmente quello giovanile di ciascuna generazione presa in esame, e a quel punto bisognerebbe chiedersi prima di tutto perché stiamo discutendo tra
over 30 di una serie sicuramente dedicata in primis a
under 30.
Detto altrimenti: che Robin Hood sia una volpe e Little John un orso bruno, a me è andata benissimo, perché il MIO tempo ha raccontato al me stesso bambino quella storia in quel modo. Probabilmente mentre io stavo con gli occhi inchiodati nel tv presissimo e innamoratissimo, qualche migliaio di 30-40-50-60enni appassionati di leggende popolari avranno storto più di un sopracciglio... O più saggiamente avranno ignorato del tutto quel prodotto culturale.
Perché semplicemente non erano loro i destinatari di quel Robin Hood. Cosi come non siamo noi vecchi tromboni i destinatari di una serie tv a licenza LOTR realizzata da Amazon per un pubblico giovane e internazionale, che per numeri e diversità demografica Tolkien si sognava col binocolo.
Sta-mo-ce.
P.S. Sì, non me ne frega granché di questa serie neppure a me. Così come non me ne frega più granché del SDA, a dirla tutta. L'ho letto a 12 anni, l'ho riletto a 16, poi ancora a 20... Anche basta.
Che chiunque in grado di farlo racconti quella storia a chi vuole nel modo che ritiene più opportuno.
Sicuramente Tolkien rivivrà più intensamente negli occhi di un regazzino afroamericano che si immedesima più facilmente con l'elfo nero di turno, piuttosto che nel cercare tramite verosimiglianza e fedeltà l'apprezzamento compiaciuto e onanistico di un vecchio Gaissel annoiato