Per me vale il concetto che un gioco magari non è solo un gioco, ma è comunque un'opera di finzione, qualcosa che richiede sospensione dell'incredulità, sulla base della sua filosofia ed esposizione specifiche, e valutarlo con la gamma di parametri e la sensibilità con cui ci rapportiamo al reale può essere controproducente.
Ne faccio dunque una questione di cosa e come, di risultato.
Uncharted riesce a calarmi in maniera persuasiva in una vicenda à la Indiana Jones, in cui quelli che ammazzi magari non sono lammerda come i nazi [che comunqe, oh, pure i soldati semplici eventualmente senza alternativa tengono famiglia], ma è comunque carne da cannone. E non mi turba.
Days Gone sovente è una roba che mi fa seriamente domandare come cacchio l'abbiano fatto a pitchare. Poi a quanto pare ha venduto benone, quindi chi ha messo in piedi il progetto aveva solo ragione. Ma che depressione, porco giuda.