E comunque altro che polemichette [per me patetiche] su Nathan Drake, l'eroe della porta accanto che farebbe le peggio stragi, la vera dissonanza ludonarrativa è Deacon che si chiede cose come "ci siete ancora, quanti?" mentre a schermo c'è 'sta roba:
Questo è un problema che il videogioco non ha ancora del tutto superato, da un lato c'è la glorificazione santa e giusta del gamer, intesa anche come attività ludica e premiativa ---> "ammazzo 9/9 Furiosi e ricevo una ricompensa" (come è giusto che sia) dall'altro le conflittualità narrative che per me non sono cose inutili e che invece emergono SEM-PRE.
Se il Batman di Arkam avesse ucciso, era un problema.
Se un gioco mi dice che devo spazzolare una zona piena di nemici non ho problemi a farlo, con 0 empatia per i nemici, ma se un gioco mi mette in un mondo
"siamo gli ultimi uomini" - "siamo così pochi" - "abbiamo imparato dagli errori passati" e poi mi richiede una strage, non è poi così coerente.
Nel caso di Uncharted siamo alla cazzatella totale.
Perché ND mi fai vedere un personaggio pieno di dubbi, contrito, alla ricerca di sé stesso, e persino del suo supposto amore perduto, se nelle 20 ore mi hai fatto uccidere solo dei cristiani? Come posso pensare che Nathan sia un eroe se ha amazzato dozzine di mercenari?
La scusa "eh
ma è un gioco" è una stronzata e va lasciata nel 2002, così come "eh ma non potevamo fare altrimenti" (mille soluzioni a tal proposito, la prima che mi viene? bolas ai piedi dei nemici, colpi che tramortiscono, MAI colpi letali...)
La stessa cosa di Aloy e Horizon...maccome? Mi fai un gioco che fomenta certi valori, che si schiera apertamente contro il capitalismo, contro lo sfruttamento della natura (faccenda FARO e macchine, come Skynet) e poi quello che mi dai da fare è depauperare macchine ed animali (per aumentare gli spazi nell'inventario) e attivare tutte le cose che hanno mandato a puttane il mondo degli Antichi?
c'è un problema in questi giochi.