Visto ieri sera.
Bhè devo dire che tutto quello che avevo letto da voi prima di vederlo non lo posso che confermare.
Soprattutto il post del Gladia in cui si lamentava, giustamente, una travisazione della storia di non poco conto, cioè la favoletta dell'archepietra (trad. Adelphi)
che servirebbe per riunire i nani e trallelero trallalà e ecco che Thorin diventa il salvatore dei nani.
Ma dè che!
Poi ci sono un sacco dei fill fantasiosi e rabberciati che non c'entrano una mazza ma fanno tanta scena per i più piccini con belle scene alla Star Wars stucchevoli e ridondanti.
PJ aveva fatto capire tutto del suo cinema con la corsa fra i diplodochi di King Kong e quindi quì si conferma bene nell'ambito puttanata vera.
Poi l'elfa bhà, Legolas bhà, Gandalf a Dolg Guldur con uno scontro che fa tanto Palaptine Vs Yoda un grandissimo bhà.
Quindi IMHO che si salva? Cosa mi è piaciuto?
Gli attori non sono male, scelti bene e Bilbo mi piace parecchio.
Beorn nulla da dire.
Il drago è ok, la voce di Ward è forse un pò troppo sexy per un lucertolone tronfio ma è bella e affascina.
Sembra un pò più una viverna che un Drago, si poteva usare come modello per la rappresentazione della bestia la famosa illustrazione di J.R.R. "La conversazione con Smaug" ma si sa che per Jackson ci sono solo Alan Lee e compagnia, e ben lo si vede nella cupezza del tutto.
Ecco quì ci sarebbe da dire qualcosa sul registro della storia, riallacciandosi alla questione Thorin.
Il registro del "Lo Hobbit" non è quello del SDA, non occorre essere professori di Oxford per capirlo.
Come dicevo ieri agli amici dopo il film "Lo Hobbit" è un'avventura nella terra di mezzo di un Hobbit (cosa mirabolante considerando la piccola parte che avevano avuuto i mezz'uomini nella storia della Terra di Mezzo prima degli eventi che riguardano il buon Bilbo) con dei nani uno stregone e un drago.
Poi c'è di mezzo uno strano anello e un tizio strambo che vive sotto terra ma nell'ambito del "Lo Hobbit" è incidentale e funzionale agli eventi, anzi il gingillo viene utilizzato in maniera gioiosa dal buon Bilbo, altro che menate.
E mica è segreto che ce l'ha lo scassinatore, tutt'altro.
Tirando le somme ho trovato questa seconda parte meno noiosa della prima, il fatto è che nonostante tutto possiamo definire a ragione "Lo Hobbit" di PJ, al netto di alcune cosine che denunciano un pò di amore e rispetto dell'opera di JRR, una commercialata.