- la storia d'amore nano/elfa, la merda più epica
Senza offesa, ma il continuo citare di questa situazione mi fa pensare che le leggende sulla proverbiale idiosincrasia dei "nerd"(senza per questo affermare che tu lo sia o che nell'uso del termine vi sia da parte mia nulla di dispregiativo eh) per i rapporti interpersonali abbiano ben più di un fondo di verità.
Non c'è alcuna storia d'amore di alcun tipo nella pellicola, tradizionalmente i nani in Tolkien, come qualsiasi altra razza, restano affascinati, nonostante le dicotomie storiche e culturali, dagli elfi, per via di quei resti della luce di Valinor che essi trattengono, luce che si manifesta particolarmente quando utilizzano la magia.In particolar modo i nani ne sono soggetti, vista la bruttezza atavica delle loro donne.
Gimli nel Signore degli Anelli cade preda della bellezza ultraterrena di Galadriel, così Fili (o Kili), che non si fila assolutamente Tauriel tranne una mera chiacchierata, di fronte all'apparizione "mariana" di lei durante il salvataggio della sua vita, prova un sentimento ineffabile di dolcezza e amore, e infatti nello spaesamento del dolore causato dalle ferite e dagli effetti della magia, non riesce a credere che le due figure possano essere la stessa persona, tanto la Tauriel che gli appare durante quel momento sembra diversa da quella che ha conosciuto (sue parole).
Il tutto è confermato e sottolineato dal precedente dialogo quando è ancora imprigionato, in cui lui afferma di non amare le stelle perchè fredde e lontane, mentre Tauriel descrive il suo particolare rapporto di elfa con esse come diametralmente opposto. Successivamente il nano avrà un assaggio di quella luce attraverso la magia di Tauriel, e nelle sue parole traspare tutta l'incredulità di aver compreso quanto la sua idea sulle stelle e la loro luce fosse fallace.
Il sentimento ineffabile è il medesimo che prova Gandalf quando viene riportato in vita dopo lo scontro col Balrog, o Frodo dopo essere stato preso in cura da Elrond (gli effetti visivi sono i medesimi), e il nano in questione non può fare a meno di chiedersi se potrebbe amare quell'essere, cioè l'incarnazione di quella luce che fino a poco prima considerava odiosamente lontana e indifferente (come in effetti appaiono spesso gli elfi ad altre razze, vedi Thranduil e il suo crudele ed ostinato isolazionismo).
Tutto questo, che è un fine, delicato e soprattutto puntualissimo modo di descrivere rispettivamente nani ed elfi e il loro complesso modo di rapportarsi, si trasforma nella bocca di molti in "tresca" e "storia d'amore"...