Mi prude molto.
TFP Link :: https://www.vice.com/it/article/bj99j3/accuratezza-storica-medioevo-videogiochi-destra-estrema-razzismo?fbclid=IwAR2HZatUEogGm4F_3mBxKkG_-gi7eOxtELQJ2QGCmF6aatmtiQVTV6aoYqE
Grazie, molto interessante.
In realtà, è un po' meh come articolo, l'ho postato per (volendo) buttarci sopra due considerazioni aggiuntive. Cioè che l'estrema destra (e quindi non Salvini, ehm) stia cercando di egemonizzare il medioevo, o meglio i medioevismi, è pacifico. Se ne parla da anni, sono nati gruppi e persino forum di discussione.
È un articolo di fondo interessante, ma supponente. E come il 90% del materiale di VICE, forse un po' troppo ossessionato dal solito suprematismo bianco che spunta ovunque, come Kokatu, Wired o ResetEra...ma è questo il giornalismo progressista che menzionava distrattamente il Marinetti? Ad ogni modo, oggi più che mai, il medioevo è un'autentica miniera da cui vengono estratti modelli, esempi ed anche identità. Ed è vero, o almeno lo è in parte, che i giuramenti leghisti di Pontida al tradizionalismo cattolico, dai tornei cittadini, alle rievocazioni storiche, ai criteri del fantasy, fino alle serie TV - conosciute più dei libri di storia - che tutti quanti abbiamo una visione quasi romantica del medioevo, un po' falsata perché ci è anche di comodo. Hai visto Knightfall? La serie AMC sui Templari? Bene. Se l'hai vista, ti dico solo una cosa, il contadino dell'inizio, avrebbe venduto la spada, non l'avrebbe riportata all'enclave templare.
Il Medioevo è presentato come modello perfetto per spiegarci i «nuovi barbari», lo «scontro di civiltà» e il terrore che il nostro mondo stia per finire. Quello su cui non riesco esattamente ad essere d'accordo è quando - a detta loro (cioè Vice, Kotaku e compagnia cantante) - questi modelli sono costruiti per qualche recondito fine politico, o sfruttati dalle estreme destre. È facile del resto vedere nella situazione politica iper-nazionalista della Polonia un modello di definimento in essere, per ritenere questi giochi una una specie di propaganda deviata di sviluppatori che sotto mentite spoglie, sparano bordate sulle diversità etniche. Oddio il pezzo non lo dice, ma lo fa intuire bene, secondo me.
Quando dice:
« L’accuratezza storica è stata già invocata (da sviluppatori o da videogiocatori) per giustificare l’assenza di persone di colore nel videogioco Kingdom Come: Deliverance di Warhorse Studios—ambientato nella Boemia del 1400—e in The Witcher 3: Wild Hunt di CD Projekt Red—ambientato in un mondo fantasy basato sulla Polonia medievale e il suo folklore»
Non trovo le fonti. Sarà un caso? No che non lo è.
Si riferisce forse ai tweet pubblicitari di WarHorse? Ma quelli erano stati scritti per "spiegare" ai consumatori che il gioco di Henry e della Boemia del 1400, era il più possibile vicino ad una visione immaginifica del medioevo boemo. Eccezion fatta per i pentoloni di stufato sparsi sulla mappa. Quella una bella caduta di stile a mio avviso
Mentre invece CDPR non ha MAI chiarito questa cosa perché l'ha ritenuta fondamentalmente sempre molto pretestuosa. Semplicemente, essendo che The Witcher NON è Polonia, come appunto detto in precedenza, ma un continente inventato di natura fantasy, ma non per questo privo di "appigli storici", i rossi non hanno mai dovuto specificare più di tanto l'assenza di certe minoranze etniche. Con l'aggiunta che Lupetti (con cui ho discusso spesso in altri lidi...) non ha giocato al gioco e quindi non sa che nell'espansione HoS incontriamo, volenti o nolenti, arabi, i mercanti di Ofir.
O meglio, se preferite medio orientali. Ancora una volta, si banalizza una discussione con spunti interessanti, essenzialmente, per fare #polemichetta. Una polemica un po' sterile e fine a se stessa. Che poi, se non ricordo male, pure i testi antichi dei nord definiscono quelle terre lontane "Outremer" come terre appunto "Oltre i Mari" nominandoli Gemmeria, o una roba simile, quindi ci sono eccome quei luoghi nella "fantasia" dell'universo The Witcher. Sono inclusi.
Così come RE Howard aveva TUTTE le razze nel mondo dell'Hyperborea, i neri africani (gli zamoriani) gli stygiani (arabi e persiani) i cinesi, (il Kitai e le terre simili). Ma essendo che Howard era un razzista (eccome) queste considerazioni sono sempre ricondotte alla natura biologica, e mai a quella culturale.
Che relativismo spicciolo.
Concludo dicendo, e ben sapendo che questa considerazione potrebbe far amareggiare alcuni, io non è veda esattamente così limpido il tentativo di una certa destra di "egemonizzare" il medioevo, tanto più una certa corrente di sinistra bianca, liberista, multi color, di impormi come assoluta normalità che nel nel tardo medioevo, potesse esistere un cavaliere donna, transgender magari, di colore. E questa cosa mi deve piacere. Ovviamente il mondo è pieno di opere finzionali dove culture d'origine ed etnie rappresentatevi all'interno sono dissonanti, ma i risultati che ne conseguono sono due:
-i tratti della cultura rappresentata vengono profondamente appiattiti, divenendo quindi molto più generici e perdendo miti, leggende e particolarità del materiale d'origine (vedere molti dei fantasy pseudo-tolkeniani made in USA, le rappresentazioni di ambienti pseudo-europei in manga ed anime come Claymore o The Seven Deadly Sins), divenendo semplici luoghi comuni.
-si ottengono dei mischioni scarsamente coerenti, come il mondo di Path of Exile.
TUTTO è politica. Ogni singola scelta fatta per stimolare un immaginario, da quello che si sceglie di rappresentare e da come si rappresenta è figlio di una precisa volontà politica, anche subconscia. Però NON si dica che queste proiezioni, per l'appunto, non siano fatte anche da sinistra a destra.
L'articolo di Lupetti ne è una conferma.