Finito, dopo aver ripetuto varie volte alcune singole missioni.
Godibile per le qualità dell'azione, non banali e non comuni, di cui un po' tutti sono rimasti colpiti, ma com'era intuibile da quanto visto e letto prima dell'uscita, nella sua globalità non è un gioco che trascende.
L'esplorazione (tutta limitata al reperimento di upgrade e collectible e quasi mai funzionale alla progressione nei livelli) ed il combattimento (per lo più isolato in arene dedicate) non si integrano affatto tra loro, risultando alternativi in uno strano ritmo (o in una strana mancanza dello stesso) tra lente, metodiche perlustrazioni di ambienti deserti e momenti frenetici contro le 'orde', e come componenti singole non sviluppano granchè.
L'esplorazione nella prima parte può risultare perfino inutilmente dispersiva, poi ad un certo punto viene quasi meno; il fatto che i livelli ogni tanto abbiano delle 'valvole' che non concedono di tornare alla sezione precedente a recuperare un secret, obbligando a ricominciare la missione dal selettore, non è elegantissimo; le 'rune challenge' con loading a parte, non granchè stimolanti di loro, sfaldano ulteriormente un ritmo già non troppo definito.
Il combattimento per lo più si limita ad incrementare via via numero e coriacita' dei nemici che si spawnano a comporre il mucchio selvaggio piccininiano, ma le dinamiche son sempre quelle, un po' generiche a dire il vero.
Delle arene ad esempio si potrebbe dire che sostanzialmente una vale l'altra, vasconi con qualche piattaforma/camminamento sopraelevato in cui i nemici non assumono posizionamenti 'strategici' precisi, ma non tutte sono altrettanto riuscite in quanto a proporzione tra dimensioni, articolazione e riempimento di mostri, e quando cominciano a farsi più ampie non è detto che diventino anche più interessanti.
Il gameplay finisce così per 'appiattirsi' sul suo unico pezzo forte ripetuto ad oltranza della continua mobilità mentre si rovescia un po' a piacere il proprio arsenale sui nemici.