Autore Topic: Il lavoro  (Letto 1967608 volte)

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Offline Daimon

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Il lavoro
« Risposta #525 il: 19 Gen 2008, 12:45 »
Eh guren c'e' gente strana nel mondo che vuoi fa.
Il mio sogno rimane una torre isolata in mezzo a 12 ettari di terreno.
Altro che, la si che sei il re del mondo.
Ma vabe oggigiorno i giovani vengono allevati con ideali strani,
quindi lo comprendo.
(e in fondo se non hai ettari di terra meglio trovarsi altri lavori)

Comunque se offre seppia vengo anche io al raduno del nord,
che sti pulciari al sud non ne fanno piu'.
Sanctus, sanctus, sanctus, Dominus Deus Sabaoth.<br />Hosanna in excelsis.<br />Benedictus qui veni

Offline Shape

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Il lavoro
« Risposta #526 il: 19 Gen 2008, 13:21 »
Citazione da: "Daimon"
Ma vabe oggigiorno i giovani vengono allevati con ideali strani,
quindi lo comprendo.
(e in fondo se non hai ettari di terra meglio trovarsi altri lavori)

Quanto hai ragione!

Ieri, durante un colloquio, uno dei tipi ha detto: "Eh, voi ingegneri avete manie di grandezza, volete sempre andare nelle grandi aziende, nelle multinazionali. Alle Università romane si spinge molto su questo".

Boh, sarà pure così, ma a me delle multinazionali non può fregare di meno.

Offline guren no kishi

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Il lavoro
« Risposta #527 il: 19 Gen 2008, 13:36 »
ma no ma no, il lavoro ideale esiste: il politico.
devi solo stare attento a non rubare (o a non
farti scoprire) e sei un dio. puoi andare in giro
a guardare dall'alto verso il basso chiunque
conscio che lo stipendio te lo paga il popolino bue.
ma attento a non dirglielo esplicitamente, se no
potrebbero linciarti. pensalo e basta. uh uh uh uh

Offline fulgenzio

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Il lavoro
« Risposta #528 il: 19 Gen 2008, 18:32 »
Mah, io sto con Truffaut.
ANCHE UN TANUKI PUO’ SORPRENDERE UNA TIGRE CHE DORME.

Offline Da Homba

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Il lavoro
« Risposta #529 il: 19 Gen 2008, 19:27 »
Citazione da: "fulgenzio"
Mah, io sto con Truffaut.



Quell'editoriale non l'ho mai dimenticato.
Sottoscrivo.
rguing on the Internet is like winning at the Special Olympics: even if you win, you're still retarded.

Offline Seppia

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Il lavoro
« Risposta #530 il: 20 Gen 2008, 12:00 »
Citazione da: "guren no kishi"
Citazione da: "Seppia"
il posto é strafigo, di responsabilità, su tutta l'europa, insomma un sogno.


 :roll:
e magari al primo errore è la tua testa a cadere.
abbiamo un concetto totalmente opposto di posto strafigo.


beh meno male che a questo mondo non siamo tutti uguali :D

certo quando si vede che la massima ambizione di molti giovani e' starsene acculacchiato a lavorare in posta non facendo una beata minchia, non avere responsabilita' e soprattutto fare 8 ore al giorno non una di piu', beh, si capisce perche' l'italia e' un paese allo sbando che presto diverra' una colonia dell'india :D
"Se vuoi lavorare con i piedi in mostra vai a vendere il cocco in spiaggia"
Cit. Vn Vomo Givsto

Offline guren no kishi

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Il lavoro
« Risposta #531 il: 20 Gen 2008, 12:42 »
speriamo non dell'india, ma della cina sì.
yummy.

Offline Daimon

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« Risposta #532 il: 20 Gen 2008, 12:44 »
Beh a scegliere si pure io sceglierei cina.
Ma prima di tutto la Russia! ma che cazzo aspettiamo, apriamo le
porte della russia all'europa!
E sfanculiamo quei cazzoni degli usa.
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Offline fulgenzio

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Il lavoro
« Risposta #533 il: 20 Gen 2008, 12:51 »
Citazione da: "Seppia"
Citazione da: "guren no kishi"
Citazione da: "Seppia"
il posto é strafigo, di responsabilità, su tutta l'europa, insomma un sogno.


 :roll:
e magari al primo errore è la tua testa a cadere.
abbiamo un concetto totalmente opposto di posto strafigo.


beh meno male che a questo mondo non siamo tutti uguali :D

certo quando si vede che la massima ambizione di molti giovani e' starsene acculacchiato a lavorare in posta non facendo una beata minchia, non avere responsabilita' e soprattutto fare 8 ore al giorno non una di piu', beh, si capisce perche' l'italia e' un paese allo sbando che presto diverra' una colonia dell'india :D


Concordo perfettamente, però per come la vedo io anche la tua posizione non è molto diversa. Cioè: in fondo tu lavori per una multinazionale e anche tu sei "solo" un ingranaggio di un meccanismo (molto) più grande.
Per come la vedo io chiunque faccia un lavoro subordinato si trova nella stessa medesima siutazione, soprattutto per quanto concerne la possibilità di incedere direttamente su quello che fa. Certo, poi uno magari, anzi, sicuramente, guadagna di più e crede di avere maggiori responsabilità, ma queste ultime ineriscono solo e soltanto se stesso.
Quelli che davvero si mettono in gioco sono solo e soltanto gli imprenditori o coloro che stipendiano altre persone o dirigono un'azienda PROPRIA.

Poi c'è un altro discorso.Tangente.Ovvero il patto strisciante "tempo/lavoro" che spesso le multinazionali più ambite ti costringono a fare.

Esempio
La settimana scorsa ero per lavoro in Google, che ha la filiale a Milano. La sede è assurda: solo la cucina occupa 100 mq, ho visto varietà di uva che mai mi era capitato di vedere, postazioni con PS3 e 360, tutti i periodici immaginabili italiani ed esteri disponibili per lettura gratuita, insomma un posto da erezione continua. Parlo col country manager, un tipo indubbiamente brillante, al quale chiedo "ok, ma esattamente chi lavora qua che orario fa?" risposta "Orario? Ah, qua prima delle 22 non se ne va nessuno, ma sono cmq felici perchè hanno tutti i comfort a disposizione".
Eh già. Peccato che però io alla 360 vorrei giocarci a casa mia, e se volgio farmi un caffè o leggermi una rivista gradirei farlo per i cazzi miei, senza essere costretto a farlo DURANTE una giornata lavorativa da 12 ore. Scherziamo? L'unica cosa non rimborsabile nella vita è il tempo e io dovrei sprecarlo così? Corca.

Oh Seppia, massimo rispetto eh, le mie sono considerazioni assolutamente personali.
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Offline Seppia

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« Risposta #534 il: 20 Gen 2008, 13:06 »
Citazione da: "fulgenzio"

Concordo perfettamente, però per come la vedo io anche la tua posizione non è molto diversa. Cioè: in fondo tu lavori per una multinazionale e anche tu sei "solo" un ingranaggio di un meccanismo (molto) più grande.
Per come la vedo io chiunque faccia un lavoro subordinato si trova nella stessa medesima siutazione, soprattutto per quanto concerne la possibilità di incedere direttamente su quello che fa. Certo, poi uno magari, anzi, sicuramente, guadagna di più e crede di avere maggiori responsabilità, ma queste ultime ineriscono solo e soltanto se stesso.
Quelli che davvero si mettono in gioco sono solo e soltanto gli imprenditori o coloro che stipendiano altre persone o dirigono un'azienda PROPRIA.


vabbé ma questo é evidente.
uno giovane come me che lavora per una grande azienda non é mica un'eroe, anzi. l'eroe é il mio amico che a 24 anni ha avviato la sua attività, mettendosi davvero in gioco, come dici giustamente tu.

io sono solo un cagasotto con un certo senso del dovere e che ama impegnarsi in quello che fa (serio eh, non sono ironico).

ma il mio era più un discorso di attitudine mentale: secondo me uno dei grossi problemi della società attuale é la tendenza mediocrizzatrice generalizzata. insomma la gente vivacchia, non si impegna in niente; lavoro, relazioni amorose, rapporti umani: tutti belli a fare il minimo, per galleggiare, guardarsi domenica in e lamentarsi dei politici ladri.
ma nella pratica che fa la gente?

sono diciamo in generale impressionato da questa mancanza di passione nelle cose.
cacchio fai qualunque cosa, ma mettici l'entusismo per dio


Citazione da: "fulgenzio"

Poi c'è un altro discorso.Tangente.Ovvero il patto strisciante "tempo/lavoro" che spesso le multinazionali più ambite ti costringono a fare.


ah, vorrei sfatare sto mito. chiaro che si lavora molto, ma come chiunque lavori seriamente, sia esso un avvocato, medico, ing. o idraulico.

cioé io per dire ho giorni in cui inizio alle 6 di mattina e finisco alle 20.30, ma ad esempio il venerdi prima delle vacanze di natale me ne sono andato alle 14 per prendere un'aereo alle 5 e non mi é nemmeno passato per la testa di prendere permessi.

voglio dire al giorno d'oggi lavoro più o meno quanto mio padre che é medico, ma che ha 55 anni.
boh saro' su una media di 50 - 55 ore settimanali, anche perché secondo me quando fai sempre settimane assurde da 65 - 70 ore é la tua produttività a risentirne, nel senso che quelle 15 ore in più che togli al tuo tempo libero in definitiva le stai solo buttando nel cesso.
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Offline fulgenzio

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« Risposta #535 il: 20 Gen 2008, 13:11 »
Citazione da: "Seppia"

sono diciamo in generale impressionato da questa mancanza di passione nelle cose.
cacchio fai qualunque cosa, ma mettici l'entusismo per dio


Ok, ma non sostituiamo automaticamente la parola "cose" con "lavoro". Se uno lavora bene e se ne fotte altamente di quello che fa però ha passione per altre cose ha la mia stima in misura molto maggiore di uno che vive per il suo lavoro e non sa un cazzo di nulla di qualsiasi altra cosa.
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Offline Daimon

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Il lavoro
« Risposta #536 il: 20 Gen 2008, 13:14 »
Parole sante
ANzi di piu', per me, fanno bene a non avere passione per il lavoro.
L'uomo NON dovrebbe lavorare.
E me ne sbatto che tutta la societa' attuale mi voglia far cambiare idea,
sbagliano loro.

Non avere passione, pero', non e' condizione sufficiente per dire che
non si lavori bene.

Alcuni ambiti si dovrebbero scegliere piu' per vocazione certo,
tipo l'infermiere.

Tanti pero' possono fare il proprio lavoro (di poche ore giornaliere) bene,
solo perche' hanno una cosa che si chiama senso di responsabilita'E poi si dedicano a cio che gli piace.

Pur non sbrodolando per quel lavoro.
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Offline ZionSiva

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Il lavoro
« Risposta #537 il: 20 Gen 2008, 13:16 »
Citazione da: "Seppia"


beh meno male che a questo mondo non siamo tutti uguali :D

certo quando si vede che la massima ambizione di molti giovani e' starsene acculacchiato a lavorare in posta non facendo una beata minchia, non avere responsabilita' e soprattutto fare 8 ore al giorno non una di piu', beh, si capisce perche' l'italia e' un paese allo sbando che presto diverra' una colonia dell'india :D

Se si dovrebbe riscrivere la costituzione, la farei cominciare così (compresa l'emoticon :D).
~~porcelina, she waits for me there
with seashell hissing lullabyes and whispers fathomed deep inside my own~~~~  What's So Funny 'Bout Peace, Love and Understanding?  Wag the dog.

Offline pedro

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Il lavoro
« Risposta #538 il: 20 Gen 2008, 13:22 »
Mah, sulla questione tempo-lavoro sono d'accordo col Fulgè.

Il problema è che lavorare 12 ore al giorno senza straordinari, premi di fine anno o riconoscimenti meritocratici di alcun tipo, cioè solo "per la gloria" (ma de che?!) e 1200/1500€ mese (situazione tipica italiana per chi ha meno di 30 anni) proprio non mi va, anche se a volte lo faccio lo stesso. E ch'è pure chi ha il coraggio di farti pesare se non lo fai... ma vaffanculo.
Oltre a questo magari devi farti 90min mattina e sera tra treno, metro e pullman per arrivare in ufficio e non avere più un cavolo di tempo per voi stessi.
Corca, ma davvero.
Piuttosto, se faccio 12h in ufficio le faccio per me, in proprio, e vaffanculo tutti.

Questo in generale. In Italia è pure peggio, visto che paghi un fottìo di tasse e l'unico modo che hai per guadagnare davvero in azienda è stare in giro facendo il commerciale\venditore e inculare sui rimborsi spese (dove raddoppi quasi lo stipendio). Chi lavora sempre alla scrivania, da questo punto di vista, è totalmente fottuto.

Se a questo aggiungiamo un quadro di generale incompetenza dei manager italiani, uno stile dirigenziale spesso "amatoriale" e lo sfruttamento dei giovani laureati come semplice manovalanza da ufficio (i dirigenti 40enni di oggi non ti lasceranno mai il posto, ma senza di te che gli fai il "lavoro sporco" sono col culo per terra), si ottiene un quadro abbastanza completo della situazione lavorativa di oggi nelle aziende italiane medio grandi. Naturalmente la meritocrazia non esiste, o meglio: se hai una buona idea che fa risparmiare 1mln di euro ti becchi una pacca sulla spalla, ma finisce lì.

La cosa più allucinante di tutte, però, e che i ragazzi di oggi trovandosi di fronte a questa situazione la danno per assodata e fanno spallucce.

Infine, una cosa: imho, quella della passione sul lavoro è una minchiata. La passione ce la metto in altre cose, mica a lavorare. Lì ci vuole professionalità, e basta, visto che lavoro per qualcun altro a meno che uno faccia un lavoro che è un "missione", come il medico o il giornalista o il politico (sic).
Ma che passione ci metti a fare il contabile? Dài...
Se invece l'attività è in proprio, il discorso cambia.
«Allora dev'essere molto pericoloso essere un uomo.» «Lo è, signora. E solamente pochi ce la fanno. È un mestiere difficile, e al fondo c'è la tomba.»

Offline guren no kishi

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Il lavoro
« Risposta #539 il: 20 Gen 2008, 14:12 »
per me la passione nel lavoro è direttamente proporzionale alla quantità netta di grano sul cc a fine mese. quindi, zero.