Concordo perfettamente, però per come la vedo io anche la tua posizione non è molto diversa. Cioè: in fondo tu lavori per una multinazionale e anche tu sei "solo" un ingranaggio di un meccanismo (molto) più grande.
Per come la vedo io chiunque faccia un lavoro subordinato si trova nella stessa medesima siutazione, soprattutto per quanto concerne la possibilità di incedere direttamente su quello che fa. Certo, poi uno magari, anzi, sicuramente, guadagna di più e crede di avere maggiori responsabilità, ma queste ultime ineriscono solo e soltanto se stesso.
Quelli che davvero si mettono in gioco sono solo e soltanto gli imprenditori o coloro che stipendiano altre persone o dirigono un'azienda PROPRIA.
vabbé ma questo é evidente.
uno giovane come me che lavora per una grande azienda non é mica un'eroe, anzi. l'eroe é il mio amico che a 24 anni ha avviato la sua attività, mettendosi davvero in gioco, come dici giustamente tu.
io sono solo un cagasotto con un certo senso del dovere e che ama impegnarsi in quello che fa (serio eh, non sono ironico).
ma il mio era più un discorso di attitudine mentale: secondo me uno dei grossi problemi della società attuale é la tendenza mediocrizzatrice generalizzata. insomma la gente vivacchia, non si impegna in niente; lavoro, relazioni amorose, rapporti umani: tutti belli a fare il minimo, per galleggiare, guardarsi domenica in e lamentarsi dei politici ladri.
ma nella pratica che fa la gente?
sono diciamo in generale impressionato da questa mancanza di passione nelle cose.
cacchio fai qualunque cosa, ma mettici l'entusismo per dio
Poi c'è un altro discorso.Tangente.Ovvero il patto strisciante "tempo/lavoro" che spesso le multinazionali più ambite ti costringono a fare.
ah, vorrei sfatare sto mito. chiaro che si lavora molto, ma come chiunque lavori seriamente, sia esso un avvocato, medico, ing. o idraulico.
cioé io per dire ho giorni in cui inizio alle 6 di mattina e finisco alle 20.30, ma ad esempio il venerdi prima delle vacanze di natale me ne sono andato alle 14 per prendere un'aereo alle 5 e non mi é nemmeno passato per la testa di prendere permessi.
voglio dire al giorno d'oggi lavoro più o meno quanto mio padre che é medico, ma che ha 55 anni.
boh saro' su una media di 50 - 55 ore settimanali, anche perché secondo me quando fai sempre settimane assurde da 65 - 70 ore é la tua produttività a risentirne, nel senso che quelle 15 ore in più che togli al tuo tempo libero in definitiva le stai solo buttando nel cesso.