EH?!!! Vorresti dire che sei in possesso della prima versione da sei ore montata da Sono e che nessuno ha mai visto?
No, no, la ‘house’ in questione era Avistaz, non casa mia
.
Avevo ricevuto notifica di una versione triplo CD e speravo fosse quella. Ma sono stato fuori, quindi non ho potuto verificare, al tempo del post, se fosse uscita la extended in Giappone e se si trattasse di quella.
Che si allinei ok, per il resto rischio di ripetere certi concetti che ti ho già spiegato secondo il mio punto di vista. Basta il marchio Jolly Roger in apertura per non credere a questa cosa.
Rispetto il tuo punto di vista, ma, per quanto concerne la questione distribuzione, mi auguro tu non la veda così categorica, considerato che pure
Kill di Oshii et al. è distribuito sotto marchio Jolly Roger
.
Seriamente, si saranno pure affidati a una casa di produzione e distribuzione, che, sotto alcuni punti di vista, sembra strizzare l’occhio al pubblico occidentale (prodotti come il primo live action di
Oneechanbara o
Gheisha Vs Ninja possono lasciare quest’impressione), ma partire da questo dato per affermare che un regista dal pedigree angura-horror come Shirashi (quindi potenzialmente non simpatizzante USA) abbia aderito supinamente a dei cliché filmici americani, realizzando il tutto nell’ottica del mercato d’oltreoceano, lo trovo un po’ forzato.
L’approccio generale, per come l’ho visto io, è stato quello di realizzare una muratura con scelte estetiche e , in parte, di script ereditate dal filone torture porn USA, per rifinire una struttura portante dal sapore nipponico. Ovvio, non si tratta più di angura in senso stretto, e NON è certo ero guro, però il buon horror nipponico classico (e non) è pieno di esempi di questo genere di ‘edilizia filmica’. Escluso l’esordio con
Eating Schoolgirls, tutto il cinema di Tomomatsu, che tu stesso apprezzi, è denso di richiami a Romero e soci, sia nella sceneggiatura che nell’estetica, ma anche in seno a prodotti ‘duri e puri’ come lo stesso
Guinea Pig ci sono episodi ampiamente mutuati dal cinema splatter USA di allora. Per dire,
Devil Woman Doctor è tutta una rielaborazione in chiave giapponese del cinema di Frank Henenlotter (con esplicitissime citazioni di
Basket Case).
Ma la tradizione dei Guinea Pig che allora scioccò gli orrorofili che li avvicinarono (lo sai anche tu che c'era chi farneticava sul loro essere veri snuff movie) appartiene al passato.
…sì, appartengono a un passato, che, come ho citato pocanzi, era denso di contaminazioni quanto il presente. Finanche icone nipponiche pop come Kaiju Eiga e Tokusatsu hanno una strettissima parentela con produzioni multimediali USA analoghe e precedenti, tanto che entrambi i generi hanno avuto da sempre un gran seguito in America. Limitando il discorso all’horror e ai generi liminali, lo sai bene anche tu che l’unica eccezione è costituita dal magmatico mondo angura, nato da fermenti culturali di matrice antiamericana, che, ovviamente, imponevano una sintassi scevra da richiami espliciti al cinema yankee.
By the way, sì, Charlie Sheen è indubbiamente un pazzo
. Cioè, sarebbe stato pure concepibile aver scambiato per uno snuff
Devil’s Experiment, ma
Flower of Flash and Blood ha FX così cafoni che neanche la casalinga più puritana e naif del midwest avrebbe preso per veri, figuriamoci un attore
.
Hostel è stato un nuovo modo "pulp" di intendere il cinema horror solo per chi prima di allora non era passato attraverso tali film nipponici - e andando ancora più indietro nel tempo gli esempi prolificano: i film di Teruo Ishii o Shogun's Sadism di Yuuji Makiguchi - e non conosce(va) neppure il trittico degli August Underground (anche se il terzo è arrivato dopo) o i film di Andreas Schnaas.
Ci mancherebbe, concordo perfettamente su tutto, tranne che su Schnaas. IMHO ci calzerebbero più i due
Necromantik di Buttgereit, parlando di proto-torture-porn tedeschi. Il cinema di Schnaas mi pare più una (dignitosissima) derivazione della shoxploitation Troma, tanto che pure lo stesso Kaufmann, con occhio lungo, l’ha in qualche modo sdoganato.
Non lo dico per voler spaccare il pelo, ma per il piacere di discutere, considerato che questo punto lo volevo già mettere in luce nel nostro precedente scambio di opinioni, nel senso che considero e fruisco
Tokyo Gore Police et similia come una scoppiettante e trashissima declinazione nipponica della ‘cultura’ Troma (della quale sono piuttosto addicted, per lo meno verso i calssici anni ’80).
Non è un modo di copiare lo stile, è un esatto rifacimento atto al solo scopo di essere istantaneamente riconoscibile dallo spettatore e quindi facilmente vendibile, questo ho detto. […]
Sì, ho capito e concordo, alla fine diciamo la stessa cosa, infatti, con ‘grammatica’ intendevo proprio l’uso di soluzioni che rendessero la pellicola riconoscibile o subito inquadrabile in un determinato genere. Quanto questo pesi sulla valutazione finale o vada a ‘contaminare’ il giudizio di altri aspetti è ovviamente soggettivo
.
Guarda, sotto tale aspetto, che al cinema mi aveva fatto girare le balle tanto da surriscaldarmele, devo dire che l'ho un pochino rivalutato. In fondo adotta un mezzo stra-stra-stra abusato dagli slasher.
Verissimo, ma la xenofobia dello slasher USA anni ’70 e ’80 era intestina, focalizzata sul lato oscuro dell’America. Rintracciabile da
L’ultima Casa a Sinistra a
Non Aprite Quella Porta, passando per
Le Colline Hanno Occhi. Si tratta ovviamente di spaccati sociali esasperati, grotteschi, ma in qualche modo consapevoli, perché basati sulla cultura popolare del regista/sceneggiatore.
Quella de ‘in Europa dell’Est ce so’ solo puttanelle e delinquenti’ (da cui -> puoi fare quel che ti pare in ambito di sesso e delinquenza) mi è parsa una forma di xenofobia becera, generalista, per sentito dire. Un rigurgito, probabilmente, di paure verso l’esterno inculcate durante l’era bushiana, che hanno trovato numerose applicazioni sparse nel cinema slasher contemporaneo, come il Brasile di
Turistas o il Messico di
Borderlands. Al di là di questo, un presupposto tanto stupidamente esterofobo mi ha reso
Hostel una carnevalata da subito, come se ambientassi un horror in Cina e facessi vedere che i ‘comunisti mangiano i bambini’
.