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il Signore della magia di Feist. Breve recensione
Sono appena giunto al termine della lettura e sono letteralmente estasiato da questo scrittore che non conoscevo. Sono tanti i punti di forza di questo fantasy che voglio cominciare dalla storia per non perdermi nelle lodi disordinate. Il Signore della magia parte narrando di un ragazzo, Pug, e del suo apprendistato per diventare un mago. Orfano senza genitori,non è stato scelto da nessun apprendista al momento della “Scelta” (momento in cui ogni ragazzo di Crydee prende la via della propria vita,chi combattente chi fabbro e via discorrendo),ed il mago del regno, Kulgan, lo sceglie come suo apprendista, intenerito da quel povero ragazzo che bighellonava tra le cucine del castello. Le prime 100 pagine circa sono l’introduzione ad una grande avventura lunga tantissimi anni; Pug fa amicizia con Roland e Tomas,altri personaggi che impareremo a conoscere anche nel proseguo della loro esistenza. Della storia non voglio dirvi altro,per evitare odiose anticipazioni. Non sapevo nulla di questo libro(non avevo letto neanche la descrizione nella sovracopertina)e me le sono gustato tantissimo.
Ne Il signore della magia non ci sono i buoni e i cattivi,ci sono solamente dei personaggi che accolgono il proprio destino trascinati dagli eventi che si susseguono con un abile descrizione per 723 pagine. I personaggi sono descritti divinamente,e riesci a fissarli nella tua mente per immaginarli nelle loro azioni e pensare alle espressioni dei loro visi mentre pensano: Amos Trask, Borric, Lyam, Kasumi, Meecham, Fannon, Algon ed altri sono molto più di semplici personaggi secondari; ognuno è descritto talmente bene che lo conosci come i protagonisti principali. La storia è la vera forza di questo capolavoro pubblicato nel 1991 nella sua edizione integrale: lo scontro tra popoli diversi,il cambiamento, il senso dell’onore,il dolore che conoscono i personaggi…….. Trovare difetti è davvero difficile: l’unico problema potrebbe essere rappresentato dalla lunghezza,e credo che il romanzo per essere apprezzato appieno debba essere letto con costanza e senza prendersi pause(comunque è difficile non riuscire a ritagliare uno spazio della giornata dopo essere entrati dentro le vicende). Il lavoro di traduzione è difficile da giudicare: il libro è tradotto bene,per carità(ringrazio chi ha tradotto il libro di aver lasciato i nomi originali dei personaggi…. Soprattutto nel caso di martin longbow,che sarebbe divenuto arcolungo……….. brrr……), però ci sono tanti ma tanti errori di battitura che fanno inkazzare. Me ne ricordo almeno una trentina,soprattutto di “si” diventati “di”, oppure in un dialogo c’è un errore di distrazione clamoroso(domanda,chiese laurie,frase,rispose laurie…………..). Nonostante tutto è da leggere assolutamente e lo metto nei primi posti nella mia lista preferita di libri fantasy(ma so benissimo che queste liste si cambiano 3-4 volte in un anno
). Capolavoro