Tietam Brown, di Mick Foley.
Segue recensioncina...
Voleva che io la baciassi!
Antietam Brown V realizzò questo concetto quando era ormai sulla via di casa, dopo aver portato Terri Lynn Johnson al cinema a vedere Rambo II guidando la Fairmont del '79 di suo padre. Un pezzo di lamiere in cui risuonava la voce di Barry Manilow, quegli imbarazzanti dadi di pelouche accuratamente nascosti nel cruscotto, nell'ottobre del 1985.
Come è possibile che io, un ragazzino con un orecchio mancante (!), un braccio inutilizzabile, lo sterno carenato e l'aria da nerd abbia fatto colpo sulla figlia del reverendo, la capo cheerleader, la splendida Terri 'Reginetta del Conestoga High' Johnson? Che abbia scelto me e non quel bullo di Clem Baskin che del resto fa parte della squadra di football?
Ma poi perché no, in fondo... Ah, dimenticavo qualche altro piccolo dettaglio su di me: la mia permanenza in riformatorio, l'assassinio di un assortimento di patrigni violenti e teppistelli sodomiti, e poi il mio strano papà. Antietam Brown IV. Un uomo scomparso dalla mia vita quando appena era iniziata e ricomparso pieno di premure da padre giusto pochi mesi fa... Un piccoletto pelato, sui 40 anni, con pochi hobby: bere birra, fare bodybuilding nudo e farsi leccare le chiappe da donne ricche, tristi e soprattutto sposate con qualche vicino...
Mick Foley sa scrivere (nota: per chi non lo sapesse, ovvero tutti quelli che non bazzicano il 3d sul wrestling, M.F. è stato un wrestler per 20 anni, noto più che per la tecnica, scarsa invero, per i suoi incredibili incontri hardcore: sedie, tavoli, filo spinato e puntine da disegno. Nel corso degli anni ha donato momenti incredibilmente intensi agli amanti dello sport entertainment, con personaggi come Cactus Jack, Mankind -schizoide in maschera di cuoio!!!- e Dude Love, improbabile panzuto playboy senza denti, pagando un tributo pesante in termini di fratture, ustioni e mutilazioni varie: tra le corde del ring ha lasciato persino un orecchio). Incredibile, no? Scioccante come scoprire un giorno che Totti conosce l'esistenza del congiuntivo e che lo ha evitato in pubblico solo per non deludere i fan. Sulla quarta di copertina, il commento più divertente da parte di uno scrittore:
"E' irritante quando il primo romanzo di un wrestler è meglio degli sforzi di numerosi scrittori. Io non mi metto un costume per saltare sulla gente"
Foley possiede una grande ironia di fondo, che traspariva già dalle sue comparsate extra-gimmike. Un uomo acuto, intelligente e pieno di sanissimo spirito infantile. Il suo romanzo è la storia narrata in prima persona di un ragazzino goffo e timido, ma dall'animo giusto e dall'acume sopra la media, che si è visto strappare l'infanzia da una serie di abbandoni, abusi e violenze. La vita con le famiglie in affidamento, il riformatorio, tanti, immancabili tragici epiloghi. Eppure, l'ironia, il sarcasmo e l'umorismo non abbandona mai le parole del ragazzo, rendendo la lettura un 'emotional rollercoaster' per usare una frase idiomatica tipicamente USA di cui il libro è letteralmente straripante.
La vita di Andy (da Antietam) Brown, però, sta finalmente decollando: una ragazza (la più ambita) lo ama per quello che è, ora vive con suo padre che, per quanto strano e dedito a pratiche tutt'altro che ortodosse, si preoccupa per lui, ha persino un lavoretto. Cosa potrà mai rovinare questa favola di natale sporca di ketchup e birra e colma di inseguimenti tette-in-mano, di teiere che traboccano, di Nat King Cole e Rod Stewart? Quando la melassa sembra avvolgerti, ecco il tracollo da cardiopalma! Chi vincerà, lui o Gesù Cristo? Chi diavolo è in realtà suo padre, come fa a far perdere la 'voglia di vivere' ai suoi nemici senza che abbiano addosso nemmeno un livido? San Giuseppe era tabagista?
Andy non sa a cosa va incontro: sarà l'ennesimo, definitivo colpo alla sua vita mutilata?
Fantastico, davvero. Non un capolavoro, intendiamoci, ma un vero, grande libro. Pieno di contrasti, di sesso da vomito e di toccatine di sapore angelico, di stupri dei valori americani e familiari, di citazioni filmiche e musicali. Con un pizzico di autobiografico (l'orecchio mozzato di Andy la dice lunga!).
Foley ci mette proprio tutto in questo romanzo, anche il Wrestling: tra amore (quello puro di un ragazzino che decide il suo futuro dopo aver visto un uomo volare da una gabbia di metallo - Jimmy Snuka - e mantiene quell'entusiasmo per tutta la sua vita) e la polemica sul mondo del business, dei promoter, delle gimmik e dell'ambiente altamente discriminante dello sport entertainment . Visione polemica che permea le sue due autobiografie, entrambe best seller del new york times: fa molto la popolarità del personaggio, ma pare che fossero molto ben scritte, graffianti e succulente. E ora che ho letto questo romanzo, ci credo anche io.
Un vero 'volo sulle puntine' letterario.
Strambo, pieno di contrasti, avvincente e romantico: in due parole, Mick Foley.