Già. Mi chiedo se da qualche parte esista ancora, quella Sicilia. Se mai è esistita.
In realtà il quadro di Camilleri non è poi così naive come può sembrare. Montalbano deve scendere continuamente a compromessi con mafia e mentalità locale, ma in effetti il tutto viene dipinto con quell'aria di "simpatico folklore" di chi dopotutto è contento di come stanno le cose. Ma la Sicilia non la conosco, non dico altro.
Però ci speravo che mi rispondessi.
Sì, credo che Camilleri sia molto intelligente (furbo?) nel descrivere il peggio della Sicilia senza per questo cadere in facili drammaticità. Eppure quello che mi dà da pensare è piuttosto la parte migliore di quella Siclia che descrive. La parte selvaggia che continua ad avere una sua mentalità, un suo stile di vita, una cultura ancora differente. Una Sicilia con gli spigoli, forse non sempre condivisibile e sicuramente non "politically correct", ma "saporita". Ecco, quella è la Sicilia che mi piacerebbe, ma che ho visto poche volte nella mia vita. La Sicilia che conosco è quella di una grande città degradata, persa a rincorrere modelli esterni, borghesuccia e provinciale, con una identità falsa come un sushi mangiato a Mondello*. Forse il meglio della Sicilia sta nei posti piccoli, nelle "Vigata", nei paesini. Solo che in quei posti tutti i problemi sono amplificati: mafia ancora più presente - o forse solo più palpabile -, disoccupazione a percentuali assolutamente ridicole, apertura mentale intorno a due gradi...
Quindi? Quindi mi chiedo se riuscirò mai a capire la Sicilia. E mi chiedo pure se riuscirò mai a capire del tutto che tipo di sentimenti provo per quella terra.
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per chi non lo sapesse, la spiaggia principale di Palermo.