Il contraddittorio c'è già stato e
l'autore non s'è spostato di una virgola, ha esposto le sue ragioni che, se in alcuni casi possono essere comprensibili, in altri non hanno convinto pienamente (sì, è un eufemismo).
Quindi siamo punto a capo. Molti non concordano minimamente sulle basi del suo operato e siamo qui a raccogliere i cocci per ogni sua applicazione.
Voglio sperare che nessun autore crei mai nulla in base all'ipotetico pubblico di destinazione, verrebbe meno la funzione stessa dell'arte come veicolo di cultura ed educazione.
Ma, come già detto, sono uno che fa a pugni con la realtà...
Se si tratta di un adattamento dovrebbe mantenere il target dell'opera originale. Se l'opera era comprensibile a tutti, quello dovrebbe essere il target dell'adattamento.
In questo thread è emerso più volte che per Cannarsi l'effetto straniante suscitato dai suoi adattamenti non è un problema, anche se nell'originale questo sentimento non era presente in chi vedeva l'opera.
Per lui la preservazione di quanto sia incluso nei termini originali viene prima di tutto (e questa sua posizione è per lui oggettivamente la migliore).
Questa inamovibilità è bizzarra due volte, perché:
1) le critiche del pubblico si sprecano.
Cannarsi non se ne preoccupa, e d'altra parte in ogni suo messaggio di risposta e avvicinamento alle critiche è riconoscibile un malcelato senso di superiorità. Quindi non c'è da stupirsi se scrolla le spalle e passa oltre. E' sicuramente vero che molte critiche sono maldestre e fatte senza conoscere il criterio del suo operato, ma è anche vero che non ho mai visto un cedimento nemmeno di fronte a critiche assolutamente ben argomentate e stringenti.
2) lui ha cambiato radicalmente anche qualche suo precedente adattamento. Quindi questa sua pretesa oggettività è a mio avviso ancora più surreale.