dirò di più.
a me sembra che le posizioni antiabortiste siano pesantemente condizionate da pregiudizi, primo fra tutti quello maschilista del voler imporre a una donna la maternità non ricercata e soprattutto non voluta.
quando si parla di queste cose, sembra che gli antiabortisti vogliano in qualche modo "punire" col fardello della maternità la donna "imprudente", che "si è lasciata ingravidare", che "si è voluta divertire noncurante delle conseguenze", perchè la legge di natura vuole che la femmina sia perpetuatrice della specie umana, ad ogni costo.
il "figlio", il seme, l'embrione è dentro di lei, e dentro di lei deve rimanere, si deve sviluppare, da lei deve nascere e deve dipendere per tutta la vita, senza che lei ci debba mettere il becco.
se ne deduce che se una donna rimane incinta sono cazzi suoi, si deve "arrangiare" e "convivere" con la sua situazione.
la donna quindi, è mero vascello, contenitore e incubatrice della vita, senza nessuna possibiità di poter intervenire rispetto a una condizione che a tutti gli effetti dipende da lei, ma che verrebbe completamente sottratta alla propria volontà.
è questo il vero senso delle leggi riguardanti la regolazione delle nascite; ovvero dare la possibilità alle donne di essere madri se VOGLIONO esserlo, non di essere schiave del proprio corpo.
non c'entrano i diritti dell'embrione.
l'embrione avrà dei diritti se diventerà figlio, che è persona.
anche perchè a me sembra che tutti i ragionamenti antiabortisti se ne strafottano poi alla grande dei diritti della persona che da quel feto si sviluppa.
che sia un povero sfigato denutrito in africa, un poveretto lavato con la pompa in un orfanotrofio russo, un ragazzino che razzola nella merda della discarica di mumbay per trovare qualcosa da sgranocchiare, a nessuno gliene frega un cacchio, l'importante è metterlo al mondo.
magari metterlo al mondo in una "famiglia" in cui è odiato, in un ambiente ostile dove due persone rimangono assieme di malavoglia, perchè quel figlio è visto come una palla al piede, come una limitazione, come un "avrei potuto essere, invece ho dovuto portare a termine la gravidanza", "la mia vita è finita, io un figlio non lo volevo".
io questi ragionamenti da parte degli antiabortisti non li sento mai fare, una vita di miseria e fame e botte e merda e abusi non è mai presa in considerazione.
sento sempre fare discorsi del tipo: "ehh, povero bambino ucciso (quando non si parla di bambini)", "eh, HO SENTITO DI UNA puttana che è la quarta volta che abortisce (come se abortire non fosse un' esperienza traumatica e per una fosse come mangiare una caramella)".