Sei tu che imponi i tuoi voleri come oggettivi, io non voglio sapere i tuoi motivi per vivere ma nemmeno tu puoi pensare di sapere quelli altrui.
Infatti, mica mi facevo i cazzi tuoi. Ho semplicemente chiesto che vita sia quella descritta ipoteticamente da Seppia, e dato che si parlava di qualità della vita ed interruzione della stessa, quale sia il livello minimo per cui una vita sia considerata tale ed abbia pertanto valore (non valore assoluto, ma ragioni per essere portata avanti quando non autonoma). Io non impongo, ma ci deve essere qualcuno che decide prima o poi, dati i costi di certe scelte pro-life per la società, e mi pare un po' ingenuo affidarsi alla volontà di dio come valore concreto/legge, specialmente quando il suo primo comandamento è così liberale ed avulso dal potere da dire "tu non avrai altro dio all'infuori di me" ed il decimo è così applicabile alle società moderne che addirittura giustifica la schiavitù (esodo: 10.Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare sua moglie, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo).
la qualita' della vita non c'entra in quanto, pure quello, non e' un valore oggettivo, che continui a imporre come assoluto.
Sai, Daimon, ci sono delle LEGGI create dall'uomo, imperfette finché vuoi, e pure applicate alla cazzo a volte, che servono appunto a rendere oggettive e giudicabili certe situazioni molto diverse fra loro. E la socità si basa su queste leggi. Le leggi cambiano col passare degli anni/decenni e si mantengono attuali.
Ecco. Io le leggi di duemila anni fa rimaneggiate ad hoc da chissa chi per mille e rotti anni non le considero nemmeno da prendere in considerazione, specialmente se dicono di onorare le feste e non pronunciare nomi di dèi invano.
Eh io ti ho risposto, il livello minimo e' : qualsiasi. Se una vita sussiste si lascia vivere. Ecco il livello minimo, compresa quella in embrione.
Quindi no, io non voglio nessuno "che decida" mi oppongo a qualsiasi decisione da parte di stati leggi e persone che non sia questa fondamentale.
Le leggi, se ci sono, sono sbagliate, la qualita' minima della vita non esiste anche se un governo la rende normativa.
Non si puo rendere normativa.
Detto questo l'operativita' delle societa' e' sempre di rendere questa stessa vivibile, il mio discorso non intende quello, il mio discorso intende che non puo' essere una scusa per abortire.
Se una ragazzina di 15 anni puo fare sesso e si fa ingravidare si sgrava, questo e' quanto, in societa' che la educano a non farsi ingravidare
tramite vari metodi, non si fa ingravidare.
E adesso sei tornato a valorizzare le società come educatrici. Eppure anche nelle società più avanzate le ragazzine si fanno ingravidare. Che sia questione di ormoni? Che sia il sesso la cosa più naturale del mondo? Che impedirlo od ostacolarlo sia inutile (vedi preti)?
Il sesso e' naturale come tutto, la cosa piu' naturale del mondo in realta' e' mangiare, e anche questo va regolato e astenuto, quindi?
Non vuoi? non farlo. Ma basta stressare a chi giustamente dice la sua, non "impone"; devi dimostrarmi, ora, dove la chiesa con le armi o la forza imponga qualcosa,
non sono mica gli usa che impongono la "democrazia occidentale" con i droni e le bombe.
Se nelle societa' "Avanzate" si fanno ingravidare, beh sticazzi ha fallito nell'intento, ma essendo qualcosa di troppo importante, non come rompersi la gamba
perche si e' saltato corto, la affronti e basta.
E' assurdo, e fa riflettere, come si sia riusciti a rendere una cosa orribile, e una punizione il far figli.
La questione degli anticoncezionali e' un'altro campo, tu sei libero di essere ateo e di dare pillole e contraccettivi a tua figlia.
Certo. Se proprio dovrà far sesso e lo vorrà, non sarò certo in grado di impedirglielo, quindi meglio che sia informata ed attrezzata, che pentirsene dopo. Non è questo il bello della società che descrivevi prima? Avere almeno i MEZZI, e poi decidere autonomamente.
E' legale abbottarsi di farmaci, prendere pillole ormoni e quel che ci va, i mezzi ce ne sono in abbondanza gia', non vedo perche' si pretende sempre di piu'
diventando assassini.
Se io fumo, e dico che fumare ti fa morire non cambia lo stato delle cose, uno puo provare pure a smettere non riuscendoci subito, ma rimane che ti fa morire.
E' infantile dire beh ok vah non ci si riesce e' cosi facciamolo tutti e via.
Ma io sono il primo che dice che le cose vanno cambiate, che bisogna sempre cercare di migliorare le proprie vite. Quando tu in altri post parli di forza di volontà, resistere alle tentazioni, et similia, io fra me e me dico "Bravo Daimon". Il fumo è un esempio. Io se fumassi farei di tutto per smettere. Siccome mi hanno insegnato fin da piccolo che fa male, non l'ho mai fatto. Ma si può sempre correggere l'errore (aborto! Tiè!) anche se le conseguenze ci saranno sempre.
Sono i fatalisti che lasciano correre, tanto prima o dopo qualcosa accadrà! Io la vita la affronto, non mi lascio trascinare dal gregge! Decido io cosa è meglio per me, prendo il pennello in mano e non aspetto che si disegnino da soli certi "disegni divini"...
Tu puoi decidere quel che vuoi finche non ti introduci in campi altrui, se crei una vita non e' piu fatto solo tuo.
Io poi sono molto, molto piu' lasco di te, la societa' democratica che ti piace tanto e' quella che ti mette in galera se fai scrivere a tua figlia "sono una ladra"
500 volte, o se gli meni due ceffoni.
Si e' arrivato a questo paradosso, una societa' massificata senza comunita' ed identita', nemmeno locali, che da un lato esalta l'individuo nei suoi vizi piu' beceri e
poi ,quasi in colpa, si intromette in maniere maldestre nei nuclei familiari.
Fatalismo non vuol dire far figli a caso,l'atto del presente puo essere evitato astenendosi (anche se ai sessuomani del 2000 pare una cosa assurda)
o usando altri tipi di accorgimenti.
Ma ad approfondire la cosa, il fatalismo ha anche lati positivi.
Inteso come la non esigenza di pianificare tutto il futuro, ma di pensare solamente a quello
su cui si ha potere, cioe' quello che fai adesso, e tutto quello che devi fare
adesso lo devi affrontare con la semplice responsabilita.
Se ti ingravidano o ingravidi non pensi che fra 7 anni che non potrai espletare al meglio la tua inutile carriera lavorativa, ma ti limiti a pensare a quello
che devi fare al momento.