Gladia di questo invece cosa ne pensi?
Mio fratello, professore di diritto alle scuole superiori, mi ha detto il peggio possibile su Invalsi.
Beh, argomento vasto quanto spinoso visto che riguarda essenzialmente il rapporto della politica con il mondo della scuola.
Di base, le prove INVALSI (Sistema Nazionale per la Valutazione del Sistema dell’Istruzione) sono test oggettivi e standardizzati che non tengono conto della specificità dell'insegnamento per inquadrare la preparazione e la conseguente valutazione degli alunni su base macroeconomica. Attraverso un monitoraggio su vasta scala e con parametri "orizzontali" lo scopo è quello di intervenire qualora vi siano lacune da colmare ed eventualmente innalzare a un livello qualitativo minimo i risultati in discipline comuni.
Ora, non entro in merito alla questione poiché lunghissima, tecnica e anche poco appassionante...Sintetizzando all'estremo le prove INVALSI per la scuola possono essere paragonate alle votazioni di Metacritic per i videogiochi, vale a dire, uno sguardo oggettivo di natura quantitativa ma non qualitativa. L'osservatorio di per sé ha un nobile missione, ossia quella di rendere pubbliche e accessibili le valutazioni delle singole scuole attraverso informazioni sintetiche, numeriche e statistiche. Grazie alla raccolta di questi dati si possono costruire teorie e approntare risoluzioni e correttivi su questioni inerenti il sistema educativo, in modo tale che il Ministero e i decisori politici possano di volta in volta saggiare lo stato dell'arte e di efficacia del "sistema scuola".
Come ti avrà sicuramente detto tuo fratello, l'opinione diffusa di noi prof è che test così analitici e asettici non possano in nessun modo sostituirsi alla prassi educativa e docimologica della scuola, sempre più volta alla costruzione di competenze e non di conoscenze, queste ultime proprio l'obiettivo della rilevazione INVALSI, anche se sulla carta si sostenga proprio il contrario. Per rimanere nel parallelismo di cui sopra, God Hand ti prende "3" da un punto di vista logico e distaccato ma questo significa non considerare quanto di buono abbia. La normativa cita:"
La concezione dei test Invalsi è frutto di analisi dei sistemi europei dell’istruzione con i quali in una prospettiva di una policy dell’educazione e dell’istruzione a livello Europeo è necessario confrontarsi.", che già da sola è davvero un manifesto programmatico dell'omogeneizzazione tra modelli scolastici che non c'entrano una fava l'uno con l'altro.
Secondo me è uno strumento molto utile da affiancare però ad altri aspetti, quindi non lo demonizzo né lo promuovo. Si tratta solo di un metodo aggiuntivo ma non indipendente e tantomeno esaustivo.
Ora, come può andare la valutazione di un test che indaga sulle conoscenze oggettive e standardizzate di discipline come matematica e italiano dopo un anno e mezzo di didattica a distanza? Beh, necessariamente male, per i motivi che sono stati ripetuti decine di volte:
- Didattica frontale e a distanza = passività dell'utenza;
- Verifiche e valutazioni da organizzare in DAD = impossibilità di controllare efficacemente la preparazione e difficoltà nel cogliere le sofisticazioni. Cioè, sono minorenni e "immaturi" per definizione, copiavamo noi in classe con mille tecniche, figuriamoci a distanza e con le attuali tecnologie;
- Mancanza di relazionalità verticale (con professori e adulti) e orizzontale (tra coetanei), la scuola è prima di tutto "relazione", è la risorsa primaria di socializzazione, educazione alle strutture gerarchiche/responsabilità e costruzione del ruolo di cittadino. Se togli tutti queste cose hai dei primitivi allo stato brado...
- Disturbi di varia natura e origine (fisica e psicologica, familiare e personale), tali da portare a una dispersione scolastica importante e preoccupante. Mettici pure che le difficoltà nell'apprendimento e nella valutazione hanno portato ha una sospensione, prima palese e poi nascosta, dei giudizi negativi e delle bocciature da parte della struttura scolastica beh...Il quadro è completo, tana libera tutti e chi vivrà vedrà.
Anzi, ti dirò, per me sono andate anche troppo bene, temevo di peggio. Le generazioni scolastiche di questa pandemia sono davvero entrate in un buco nero di 2 anni e questo peserà tantissimo sulla loro professionalità futura. Poi è anche una questione di scuole, di organizzazione, di tempestività e cose di questo genere.