Ottima idea la tua, quello che teoricamente si voleva fare con le USCA in Italia, ma poi tra il dire e il fare, come sempre.
qui in Friuli questi team di supporto domiciliare si chiamano proprio USCA, e risultano operativi (per quanto non so se in numero sufficiente per fare davvero la differenza...).
Nelle tue risposte vedo che rimandi con insistenza e decisione alle cure del c.d. "medico di base", riponendo in esso forse il ruolo più importante nella gestione dell'emergenza sanitaria dovuta a COVID: in linea di massima sarei d'accordo, chi meglio del proprio medico conosce la storia clinica e le piccole particolarità dovute a condizioni sociali e/o economiche individuali... Però l'impressione è che i medici di base, oberati dalla quantità di pazienti e dalla burocrazia, siano diventati per lo più dei passa carte, degli "scrivi ricette" e che siano sostanzialmente solo uno "sportello" per interfacciarsi in modo legale con la Sanità.
Chiaramente sono al corrente che esistono medici che vanno oltre, che interpretano ancora la propria professione come una missione più che un semplice lavoro, e che riescono ad incidere e "fare la differenza". Ma non me la sento - ahimè - di nutrire tutta questa fiducia nella specifica categoria...
La teoria è corretta, ma se consideriamo la precisione/sensibilità degli ossimetri "da dito" e la quantità di persone ansiose in giro abbiamo una miscela parecchio pericolosa...
Sì, mi sono chiesto più volte - in salute e in malattia - se questi affari fossero davvero affidabili, o se non rischiassero piuttosto di alimentare una psicosi dove non ce n'è bisogno.
Però, pur nell'imprecisione, riescono almeno a resituire una "direzione" della malattia, ne indicano un'evoluzione: lo vedi calare? Non bene. Ti allerti, chiami qualcuno. Magari in modo precipitoso, ma sempre meglio così che non troppo tardi.
Poi potrei raccontare di storie fra il grottesco e l'amaro di gente in zona che è andata al Creatore perchè la moglie continuava a leggere le pulsazioni invece dell'ossigenazione (spero si tratti di una favola metropolitana, o meglio "di paese"...)
Resto convinto che i benefici - in generale - siano ben superiori ai rischi.
ora, oltre a questi (e gli scoiattoli vanno molto più in giro) ci sono due volpi che ormai vivono qui e hanno fatto i cuccioli in un buco sotto l'edificio dove sta il mio appartemento
belle le volpi o meglio le "foxes"
ma occhio che sono spesso portatrici di brutte malattie, tanto per restare in topic