Così, a colpo d'occhio e senza approfondire i vari carteggi, un esempio potrebbe essere che Burioni in polemica (come sempre) dichiara che "non ha costi bassi" mentre un autore sul suo stesso sito elenca, tra i vantaggi, il "costo basso".
Il punto non è tanto che stia sulle palle, ma che sia uno showman prima che un professionista. E gli showman, si sa, sono innamorati del successo e della visibilità, prima che della verità.
Nessuna fiducia verso un personaggio del genere.
Dall'altro lato, potrebbe esserci la ricerca di riconoscimento, con annesse affermazioni ed entusiasmi eccessivi come corollario.
Ma in un mondo in cui i Burioni burioneggiano e i medici sul campo si sculano 15 ore al giorno, come dargli torto?
Premetto di non essere un grande fan di Burioni, di cui noto anche io una tendenza al protagonismo, ma dubito lo si possa considerare incompetente e, comunque, qualcuno che smorza facili entusiasmi deve esserci.
Lui non punta il dito contro i De Donno, il cui entusiasmo è certamente condivisibile, ma con chi inizia a parlare di cure miracolose e risolutive, generando poi speranze, ma anche complottismi, sospetti, ecc.
Quando qualche giorno fa un'amica mi ha girato una delle prime catene pro-plasma io l'ho letta e ho fatto qualche considerazione.
Si deve utilizzare il plasma dei guariti. Quanti guariti possono donarlo? Quanti guariti hanno un plasma adatto alla terapia? Quanri pazienti possono riceverlo? Ora leggo che occorrono due donazioni per avere una quantità di plasma sufficiente per un paziente.
Abbiamo 85mila guariti, quanti pazienti possiamo effettivamente curare con questa terapia? Nel migliore dei casi, ovvero che possano tutti donare un plasma adatto, 42500. Realisticamente se arriviamo a un quarto sarà già tanto. Lo dico a naso, eh, senza la minima competenza, facciamo finta che non l'abbia scritto. Comunque, attualmente, abbiamo poco meno di 100mila positivi.