L'ho ripreso, con questa cappa, è sempre un piacere un gioco From.
Porto un mix di considerazioni aggiuntive, non credo si finirà mai del resto con prospettive e punti di vista.
Premessa: Tutto in questo gioco è una sfida di qualche tipo.
Svolgimento:
Oltre alla classica sfida dei combattimenti, ogni sigolo aspetto di questo imponente titolo è volto a testare il nostro acume, la nostra perspicacia, la nostra capacità deduttiva, la nostra abilità di mano o cervello.
Non solo i combattimenti dunque.
Per esempio, ieri su una scala ho tirato un calcione verso il basso, non sapevo si potesse fare, l'ho scoperto mentre mi lasciavo cadere scivolando amabilmente col culo su un fante di Radahn e gli infliggevo ben 2PF (con le chiappe, try it).
Ma più in generale ogni Elden-Thing offre sempre qualcosa su cui vale la pena investire del tempo, o nella maggior parte dei casi, siamo consigliati sentitamente a farlo: la mappa, i controlli, gli oggetti, lo scaling (specialmente per qualcuno che non ha realizzato esattamente come funziona) le missioni secondarie [ermetiche] gli npc che non dicono niente, gli oggetti, quelli veramente potenti sono nascosti coerentemente in luoghi pieni di pericoli, e poi le pergamene dei mercanti. Possono dare aiuti ma costano un botto, 300 rune sembrano poche ma in proporzione sono parecchio.
Nemmeno la storia è limpida e ricomporla è uno sforzo non piccolo, la forma narrativa è a sua volta un enigma dal quale è assai difficile districarsi, vuoi per la formula aulica scelta, vuoi per l'intreccio complesso di empirei, semidei, ordini e caste, o vuoi perché dopo aver abbattuto un nemico potente l'ultima cosa che vai a pensare è ricostruire il mosaico e passare 10 minuti a rileggere descrizioni di ceneri ed armi. Specialmente perché sai di non aver tutto, hai i tasselli 234 ma non 567 in poche parole.
Va anche specificato che la storia non è mai una supercazzola ma inaspettatamente offre panoramiche uniche che non ti aspetti, al cui cardine possono stare temi come l’amicizia più profonda e devota (vedi Siegward e Yhorm di Dark Souls III), l’avida ambizione umana, che sia di potenza o di conoscenza (Re Vendrick e Aldia di Dark Souls II), l’amore fraterno (Artorias e Sif di Dark Souls). Quindi altro che "supercazzola confusa" cit.
I personaggi NPC non ti portano per mano a scoprire i segreti della loro terra, parlano poco e spesso per enigmi, si spostano, viaggiano e con estrema noncuranza ti bidonano pure, a volte scompaiono proprio, e nessuno si fa domande su che fine abbiano fatto
"non c'è più"E anche la loro terra non è da meno, è un casino da percorrere, dirupi, strapiombi, speroni che bloccano il passaggio e via dicendo.
Spesso un deterrente dei giochi From sono i boss, sono un'amara e triste realtà lo sappiamo fin dai tempi di Gianni & Pinotto. I guardiani (opzionali e non) sono però ed in fin dei conti, la più onesta sfida riservata al giocatore, dove egli può cimentarsi, senza temere poi troppo sgambetti di sorta.
Ogni boss è chiaramente un tizio ostico da sconfiggere, o una tizia, ma almeno lo scontro è onesto: se togliamo 23PV, significa che non siamo "pronti" per questo scontro e se non capiamo le sue debolezze, spesso debitamente segnalate, e ripetute in diverse occasioni, è colpa nostra se insistiamo a colpire "Adepto della Nera Fiamma" con una magia Nera Fiamma e non qualcosa di Sacro.
Chiaramente, dovremo rinunciare alle nostre preziose rune, a meno di non avere rametti benedetti, che ci dispensano dal perdere il nostro tesoretto, nel caso non abbiamo abbastanza perspicacia.
Ma anche la sequenza logica pre-scontro boss è una prova di ER: quando abbiamo 60,000 rune, c'è un ordine preciso di azioni mentali e paddistiche da compiere, sebbene sia soggetto a discrezionalità assortite: oltre a quello di passare il fatidico livello c'è il boost delle armi, o delle nostre ceneri, o l'acqusito di oggetti, ricettari, ingredienti, o il mero collezionismo di armi e paramenti che non useremo mai, ma che vogliamo a tutti i costi. Insomma, per farla breve, affrontare un boss "nuovo" con *60,000 è da sprovveduti ma nessuno te lo dice, ci devi arrivare te medesimo. Non menziono poi il fatto che se hai 60,000 rune e non ti bastano per passare di livello, e non devi comprare niente (o non rimane niente, fin peggio) è deprimente scoprirlo.
Il Boss è quindi un miraggio che si ficca nella nostra testa, e lo sarà per molte altre ore di gioco, quando torneremo da lui quando avremo meno di 50 rune, quando saremo scarichi, per così dire, saremo più sollevati al morire.
Così apriamo la mappa, segnamo il boss e procediamo carichi di rune l'esplorazione di un altro luogo, certo muoversi in un nuovo territorio zeppi di rune è parecchio assurdo e molto stupido in fin dei conti, quindi è meglio passare al setaccio una zona già superata ed esplorata ...ed è proprio in quel momento che il gioco ti frega, una scala, un improvviso scatto, una capriola, un nemico diventato più ostico del solito, una distanza mal calibrata, non importa. È il quel preciso momento che perdi il tuo primo bonus. Realizzare che non avevi "salvato" nel luogo di Grazia poco lontano dal decesso apre una serie di andirivieni che è quantomeno rischioso.
~ Potrei procedere oltre, e raccontare di mille altri aspetti, come per esempio le meccaniche associate alle ceneri oppure di come alcuni gesti possano aprire a nuovi inaspettati scenari di gioco.
Quello su cui mi preme far riflettere con questo panfilo di post, è che questa formula è in assoluto la migliore mai creata, per quanto ci pensi e mi crucci a suon di "ma" "se" "beh".
La maggior parte dei videogiochi sono essenzialmente fantasie di potere, e come tali, sono solo un aumento indiscriminato di cose a notro vantaggio. Dal piccolo pastore del villaggio diventiamo cavaliere dell'ordine Plummeo, con 200 pergamene, 300 pozioni vitali, 40 tipi di spade che fanno più o meno tutte malissimo.
I giochi di From ti fanno sempre sentire quel pastore.
Anche a 179 ore di gioco. Anche a 300, se è per quello.
E seppur sia indubitabilmente vero che c'è gente che oneshotta, con armi OP leggendarie è pur vero che quegli stessi "Senza Luce" hanno pagato a caro prezzo di sangue, sudore è lacrime per potenziare a +50 uno spadone nel NG+++++++++
Insomma, diventi potente ma solo quando hai pagato (in termini di ore ed ore di gioco) un giusto tributo, sei stato segnato, per così dire, dal duo Sacriderma.
Molti non l'ammetteranno mai, perché è oltremodo faticoso ammettere che quello che così tanto ci diverte è qualcosa di così profondamente difficile, non scorretto, come spesso si dice, bensì difficile.
Il sottile brividino che ti percorre quando stai per abbattere un boss, con la sudorazione e il cardio che progressivamete aumenta, la barra della sua energia che sta per finire, ma non è ancora finita, e la nostra coda dell'occhio che constata amaramente che abbiamo finito elisir e che quindi
"o la va o la spacca"Non so cosa onestamente cosa ci attende in futuro nel sottogenere, scontri su draghi magari? Nemici in stile Shadow of the Colossus? Quello che gli epigoni sembra non abbiano capito è che non basta replicare la formula o l'atmosfera o parte della meccaniche, bisogna essere bastardi dentro e padroneggiare la fiamma della creazione, è dal 2009 che giochiamo lo stesso gioco di From, sebbene questo sia sempre stato ricostruito con arte e mestiere e ricalibrato di continuo.
...io non me ne sono mai accorto e se non è una abilità questa...
