Demo più generosa di sempre.
Spulciando da cima a fondo l'area urbana del cap. 3, il contatore delle ore è arrivato facile a
7 ore e mezza.
Non mi dispiace ma neppure mi convince del tutto.
L'esplorazione è (quasi) ottima. Ogni vicoletto ha la sua mini problematica, il suo segreto, la sua ricompensa (spesso in armi) e l'avanzata restituisce un senso di progressiva conquista del territorio.
Purtroppo scatta presto un gameplay loop fatto di ripulisco la zona, capto il segnale del soldato Mobius, mi reco sul punto che poppa sulla mappa (Perché i markers in un survival di sta risma quando il gioco si presterebbe ad esser navigato ad occhio con semplici coordinate, riferimenti e l'addizione di qualche cartello stradale in più?!).
Una routine non priva di sfida (nonostante la mancanza di chimica tra spazio giocabile e IA nemica, che apre ad exploit degni di Dark Souls 1) e soddisfazioni ma, appunto, è una routine e, per come è apparecchiata, non ha granché a che vedere con il moment-to-moment gameplay assicurato dall'avanzata più lineare e costantemente a fuoco di TEW1.
Cioé, in 7 ore e mezza di gameplay in TEW1 rigiochi la storia del survival horrror come non l'hai mai giocata, giostrando tra un mare di situazioni. Qui, in altrettanto tempo, accumuli
ridondanza e l'amaro retrogusto da TEW imbastardito da vedute occidentali e da
sandbox wannabe massificato.
Secondo me basta vedere la prima fetch assegnata dallo scienziato Mobius con tanto di interfaccia dialoghi e inquadraturine a la Bioware per respirare questo disagio.
Si è detto spesso che TEW1 fosse un gioco legnoso e sporco. A mio avviso, eccettuata la rudimentale fisica dei barili, era un gioco che funzionava nel 95% dei casi as intended. Rimettendo su TEW1, trovo conferma di come il girare Sebastian, gestire la mira o anche solo sferrare un corpo a corpo restituisse
maggiore responsività.
Qui nel 2 il tutto è tarato in una maniera da defenestrare tante micro-finestre temporali utili per reagire/punire.
Mi si dirà che il risultato finale sposta
maggiormente l'accento sul survival "di arrangiarsi con un avatar impacciato" e che, in tandem con le features dedicate di sto seguito, Tango apre ad un nuovo livello di profondità ed ad un ventaglio di approcci e sfumature non contemplate nel predecessore.
Ci credo. Figurarsi se dal basso delle 7 ore e mezza ad una demo pretendo di aver compreso anche solo una minima parte di quello che ha afferrato un giocatore che magari se lo è già spupazzato sia ad Incubo che a Classico.
Però ideologicamente non sposo la scelta. La grandezza di TEW1 IMHO stava nel confezionare un survival con tutti i crismi, capace tuttavia di incorporare
una certa dimensione prestazionale fatta di spazi e finestre temporali sfruttabili con abilità e controlli adeguati allo scopo, a suo modo figlia della parentesi RE4. Chi si è cimentato in Akumu o ha anche solo cercato una certa giocata stilosa a Sopravvissuto/Incubo ha percepito ciò che intendo attraverso i propri polpastrelli.
Senta contare che
la "svolta" di TEW2 si rompe ogni 3 per 2. Troppo di frequente capita che il nemico si incarti nell'ambiente o che compenetri il braccio ad arma puntata di Sebastian con il risultato che facendo fuoco si attraversa il corpo avversario senza fare danno.
Davvero non so se procedere con l'acquisto del prodotto completo.
Continuo a restare esterrefatto da come
graficamente sia inferiore al primo gioco nonostante da mezzi tecnici sulla carta dovrebbe essere il contrario. Non è solo un fatto di direzione artistica, manca proprio di dettaglio. Rimettendo su TEW1 alla fine di ogni sessione al 2 noto le venature del legno sul fucile di Sebastian, dettagli e crepe nei muri, la resa di certo mobilio e materiali adeguati. Qui sembra una massa plasticosa fluorescente stralevigata e arida di dettagli.
EDIT: ho provato pure a spegnergli il bloom ma nada, resta poco piacevole alla vista.