Beh come disse Max Payne, nel paese dei ciechi il monocolo comanda.
C'è un cosa che Cdp ha evoluto: la credibilità e la messinscena dei dialoghi.
Questo sì, è un grosso traguardo.
Il miglio rpg contemporaneao, altroché.
Il miglio rpg, parliamone...
Fallout lo disgrega molecolarmente su ruolistica, mission e level design...
E scusate tanto... tematiche (il carbonfossile finirà e poi che succederà?) di valore assoluto; dialoghi, intrecci geniali.
Cdp si è avvicinata a BI con i precedenti lavori, ma una volta che ha virato sul freeroam come si diceva...
Mi spiace, ma è evidente che TW3 verrà ribalutato in negativo, col tempo.
Il panorama è desolante, ma perfino il migliore del gruppo è stato compromesso dai trend aberranti di questa seconda decade.
Giochi che si auto risolvono... una presa per il culo : ).
Vero, Fallout aveva tematiche notevoli, e sono in parte d'accordo, TW3 è sacrificato un po' sul "deve piacere a tutti" introduciamo aspetti più morbidi.
In quanto a tematiche, pure TW3 le possiede.
Non parla di esaurimenti di minerali fossili, ma parla di sentimenti con la stessa grazia di cui sono capaci ad intermittenza Naughty Dog e Cage (il Cage migliore).
Mi viene in mente il paragone tra il mai troppo citato Tolkien e Sapkowski.
Come i romanzi del polacco, anche TW3 si concentra su aspetti interni e non meramente esterni.
Voglio scomodare questo paragone,
Tolkien è la grandeur dell'epicità, della storia, dell'arcaica e primeva passione dell'uomo per la lotta e la sfida, è maestoso, imponente, un gigante. È titanico nella creazione dell'Arda, costruendo un corpus letterario per un epoca (il '900) smitizzato dal positivismo. Se volessimo richiamare la metafora idrica, Tolkien è un torrente in piena che sbocca, tra un turbinoso vorticare di acque, in cascate colossali tra una massa di spuma e schizzi, il suo percorso tracima, sbottando dagli argini. È un torrente che travolge tutto. È un fiume tra orchi, elfi, anelli, mitologie rivisitate, teologia cattolica, mitologia germanica ecc...
Il Sapko, e la sua produzione cartacea, invece, è come uno splendido fiumiciattolo di montagna, che ti lascia senza fiato, quando, dopo una lunga passeggiata, sbuca da dove non te lo aspetti, divino nella sua piccola perfezione e nel macrocosmo che conserva, placido e tranquillo. Arriva a valle come il fiume Tolkien ma sceglie di fluire con calma. Non ti racconta in senso stretti di lotte Prometiane, non ci sono "Eserciti del male" contro la razza umana, il witcher è un disperato caduta post-muro, che lavora. Fa l'ammazzamostri perché gli riesce bene, ma lo fa per lavorare, per mangiare, non per qualche "bene superiore" a cui si appellano il 90% delle figure dei GDR.
Insomma Geralt è uno spiantato, un reietto della società, non è l'eletto di Andraste, o il sangue di drago, e nemmeno l'araldo di Gran Soren. È una persona comune, o meglio un mutante, e come tale è una immagine più viva e più vicina a noi di quanto possiamo immaginare.
Così accade anche nel gioco, TW3 è un gioco interamente basato sui sentimenti, certo, come sfondo c'è la bazza del Bianco Gelo (disastro climatico, non di natura magica) Il sangue antico degli elfi, la corona vacante del Nord, La caccia selvaggia, ma prima di tutto, CDPR (come giustamente osservi) lo sforzo è dare al giocare personaggi "vivi" e "pulsanti"
Hanno creato personaggi dotati di cuore e di cervello. Ed è infinita la mole di note struggenti se uno ci pensa:
- Yenn e Geralt che non possono avere figli, tuttavia sarebbero un padre ed una madre con pulsioni molto forti, eppure non possono.
- Il sentimento che lega Ciri ai due, come se fosse una figlia, pur non essendolo di fatto.
- Il destino che li vede legati anche se equidistanti
E potrei continuare per ore.
Da qualche parte, forse Baricco, non ricordo, lessi che -
"se non c'è tragedia, una storia non è degna di essere ricordata" - e a me sembra proprio che sia così.
A livello meramente drammaturgo TW3 è un capolavoro, lo so, viene in mente subito la quest del Barone Sanguinario, ma tutto il gioco è sommessamente un pezzo di autentica arte narrativa. Non c'è nemmeno un quest secondaria che mi ha lasciato indifferente o meh. Nemmeno quelle solo testuali, che spesso erano persino più cupe di quelle con personaggi npc veri e propri che si agitavano e parlavano.
Per esempio i due sposini fuggiaschi che rinunciano a tutto pur di vivere lontano dal padre di lei, di famiglia abbiente, e vengono fatti brandelli da un Arcigrifone, a pochi passi da Oxenfurt, dal loro nuovo inizio.
O la missione del bambino nei boschi, spedito dal padre per raccogliere legna, e mai tornato (Geralt scoprirà che i genitori non volevano più sfamarlo e quindi scelsero consciamente di darlo alla strega) tragico nell'epilogo.
E potrei continuare per ore.
Mi sono fatto prendere
, tuttavia, penso di TW3 anche se non offre solidità "old" dei GDR è L'A.C. del videogioco fantasy.