Io non parlo per Cryu, a cui solo mi agganciavo visto che era suo il discorso, ma parlo per me.
E vi rispondo che mi pare non abbiate inteso granchè del mio post.
Quello che non funziona è il
modo in cui Kojima usa il corpo femminile. Prima insistendo su di esso in modo voyeristico e pruriginoso, e poi giustificando questo bassissimo (quanto comprensibile) istinto con le supercazzole. E' il contrasto tra la presunta intenzione alta e gli strumenti puerili che ne rivelano invece la pulsione terra-terra, a stridere come unghie sulla lavagna.
@Diegocuneo, come sempre, l'ha scritto bene.
@Ruko: non ho parlato nello specifico di Quiet, che non conosco, giacchè il trash e la pesantezza di Phantom Pain me l'hanno fatto mollare ben prima di imbattermici. Per il discorso che facevo prima: l'aspetto sessuale è solo una parte per il tutto. Solo quella più riconoscibile per forza di cose.
Cryu ha esteso il discorso alla pesante estetica kojimiana lungo la sua intera carriera, e a quella facevo riferimento.
Se Quiet, incredibilmente, fa eccezione rispetto a tutte le conferme accumulate negli anni, prendo atto. Fatico a crederlo, però, visto che le prime ore di PP sono un tripudio di ridondanza kitch, mentre MG4 è un bigino del pacchiano senza precedenti.
Ma non è di censura che sto parlando, manco per sbaglio. Per me in un videogame puoi mettere l'inquadratura ravvicinata di una figa che squirta, se la cosa ha un senso... Che non sia il compiacersi pornografico fine a sè stesso.
E quello sì, se ce l'hai nel sangue lo metti in scena a prescindere dal corpo femminile. Compiacimento pornografico è un sigaro che vortica nell'aria a rallentatore per interminabili secondi; è revolver ocelot che fa il giocoliere con le pistole per minuti interi, scena dopo scena; è insomma non avere mai il senso della misura. E cito apposta scene di MG3, che tra tutti è quello con una ricerca estetica e un gusto più coerenti e riusciti... Eppure funestati imprescindibilmente dalle pacchianate kojimiane.
Ovviamente puoi fare di un'estetica sopra le righe la tua cifra stilistica. Tarantino docet, e con lui molti altri.
Il punto è, e torniamo al principio, che quel registro va gestito con estrema maestria, altrimenti stride. Non può essere continuamente mischiato a pretese di serietà, drammaticità e saggezza profonda, in un continuo scarto schizofrenico.
Se Socrate avesse declamato la sua saggezza facendo l'elicottero con il cazzo, avrebbe ricevuto pernacchie per la saggezza e sommo fastidio per il cazzo all'aria... Invece, presi a sè stanti e nei giusti contesti, credo siano state apprezzate sia l'una cosa che l'altra^^