La narrazione, per quanto poca, mi è ormai stomachevole. E TPP riattacca esattamente dal tipo di idiozie che mi han fatto venire il latte durante il finale di GZ. Mettici che questo leit motiv della dipendenza lo state riprendendo in troppi e con accezione sempre palpabilmente malsana. E tac, la consapevolezza è servita.
Narrativamente amo solo il MGS 1998 per Psx (e sottolineo PSX, visto che la versione GC la lascerei perdere) e ho amato la metareferenzialità del secondo. Per il resto, dal quel momento in poi, Kojima stesso ha dato la sensazione di non avere più nulla di concreto da dire. A parte il carisma del personaggio di The Boss.
Ludicamente non li commento, è tutto fortemente risaputo.
La fortuna di MGSV è quella di avere arginato e relegato la deriva narrativa a cutscene molto brevi e a registrazioni extra-ludiche. Quindi, in effetti, sta al giocatore interessarsi o meno a tutto quello che non sia gameplay. Il prologo è desolantemente sciocco e ogni tanto si ripresentano infiltrazioni di idiozia puerile ma il tutto è surclassato dall'imperioso focus sulla giocabilità. Il problema della dipendenza è proprio un'attestazione della sua superiore bontà. Sarebbe un peccato privarsene.
potrebbe proprio essere un pessimo MGS con un gioco splendido dentro.
Il quarto capitolo ha definitivamente smascherato Kojima, troppo il nonsense e le sciocchezze in salsa di plot twist. In Snake Eater l'aveva fatta franca rifugiandosi nel prequel e in un periodo narrativamente suggestivo ma col tempo i nodi sono venuti al pettine. TPP, semplicemente, si inserisce nella mediocrità dello storytelling del videogioco attuale. Per fortuna ha altro da offrire.
Parlo proprio di coesione delle caratteristiche ludiche, tra loro e tra quelle non-ludiche.
Beh, è una questione di stretta interpretazione dello spazio gioco. Concettualmente è un sandbox ma non ne condivide le meccaniche; praticamente è uno stealth game, dallo svolgimento inquadrato in un contesto ravvisabile. Assomiglia a molte cose, senza tuttavia essere classificabile in modo esclusivo. Possiede dei tempi morti molto evidenti ma il gameplay è saldamente nelle mani del giocatore come una scatola di lego da 200000 pezzi senza limiti creativi di sorta. Certo, non sono tutti utili, né necessari ma volendo si possono utilizzare in gran numero.
Non contesto l'amante del franchise che si senta tradito, questo è veramente qualcosa di diverso. Ma la rivoluzione formale di questo MGS ha un po' il sapore del risarcimento morale dopo anni di fasulla "evoluzione del medium".
Perché in fondo ho letto online che inizio e parte finale sono all'altezza degli altri MGS dal punto di vista narrativo, con una parte centrale dove succede poco e viene lasciato ampio spazio alla parte giocata.
Sinceramente, da quanto mostrato nel gioco fino al punto in cui sono arrivato, la parte narrativa è decisamente trascurabile, molto peggiore che in passato. La presenza della storia sembra più un atto dovuto che un'esigenza serena e voluta. Crea un background, mitizza ulteriormente figure note ma è un'aggiunta continua di note che affatica il quadro generale.