Thar, aldilà della lista in cui troviamo un buon 90% di titoli che apprezzo e molto...
Dì la verità, pensavi c’infilassi qualche roba alla Call of Duty, vero?
Direi che c'é una preponderanza di titoli a turni
Grazie tante, nella lista ci son titoli pubblicati 30 e passa anni fa, tecnicamente non era possibile realizzare una roba su quella scala (parlo di grandezza di scrittura della storia) utilizzando altri metodi “di narrazione”, visto la limitatezza dell’hardware a disposizione all’epoca.
E, poi, è una lista parziale: ho, come detto, lasciato fuori talmente tanti di quei titoli che, forse, numericamente, quella lista rappresenta forse neanche il 10% dei titoli coi quali in 30 e passa anni di videogiochi mi son divertito. Ancor meno quelli che ho giocato.
Tanto per, mi son dimenticato di citare Gran Turismo 4,5 e 6, il primo Assassin Creed, Gothic III (al netto dei problemi tecnici), Gran Theft Auto 4 (storia migliore nonostante il 5 abbia Trevor, best character ever (imho)). O SaGA Frontier. O un RPG con personaggi ed ambientazioni cinese ma che, per quanto mi sforzi, non mi riesce di ricordarmene il titolo (era PS2, qualora qualcuno avesse la bontà d’animo d’aiutarmi a rimembrarne il titolo). O Colin McRae Rally. E chissà quanti altri.
Edit: mi son dimenticato di citare Valkirya Chronicles. Diamine, mi son dimenticato Valkirya Chronicles. Son davvero arteriosclerotico per essermi dimenticato un simile gioiellino.
ergo ti interessano più alcune cose di altre nella tua esperienza
L’unica cosa che mi interessa è che il gioco sia divertente, sappia coinvolgermi e mi intrighi.
Semplicemente. Il genere (a parte corse arcade e platform (che, per quanto ci provi, proprio non riesco a trovarli divertenti) non conta.
(e ti interessa poco l'interazione uomo-macchina, la qualità dei controlli e il "divenire" quindi un tutt'uno con l'avatar probabilmente almeno come esperienza in sé aldilà di personaggi e ambientazioni)
Al di la del fatto che, fintanto non inventano
- il ponte ologrammi
O
- il caschetto per entrare in internet stile futurama
parlare di interazione uomo-macchina o di diventare tutt’uno coll’avatar, parlando di giochi giocati su console utilizzando dei controller con (al massimo) 16 pulsanti e due levette, per me, ha poco senso, ritengo che la questione sulla qualità, sulla precisione dei controlli delle varie piattaforme abbia, col tempo, perso di significato: oggidì, giocare a Zelda o giocare a Horizon non comporta differenti esperienze di gioco dovute alle differenti precisioni dei controlli: Link si controlla bene esattamente come si controlla bene Aloy (pur avendo, Link intendo, una disposizione dei tasti un filino meno ergonomica, che, a seconda delle operazioni da fare, specie in momenti concitati come durante i combattimenti, costringe un po’ ad equilibrismi tattili ed incroci ditici che impattano un po’ la buona riuscita di tali operazioni).
Quindi i front mission, il final fantasy tactics (ma male lasciarsi scappare il tactics ogre almeno nella versione psp ) ma non Waverace o Mario 64.
Vedi l’incompletezza della lista summenzionata? O è arteriosclerosi?
Non lo so. Comunque Tactics Ogre (PSP) ce l’ho.
Per il resto. Waverace è gioco di corse (sull’acqua) arcade. E le corse arcade è genere che non interessa, sia che si svolgano su pista o sull’acqua. Su nessuna piattaforma.
Mario 64 è platform. E il genere platform (a parte Rainbow Island (gioco Amiga di millantamila anni fà)) non mi diverte, nella maniera più assoluta. Su nessuna piattaforma.
Ecco Zelda Breath of the wild é Mario 64 in salsa fantasy, é lì dove eccelle e si distanzia dagli altri titoli di genere (fantasy) aldilà di far bene tutto il contorno.
Se non interessa quello interesserà poco il gioco, si perderà quello che é sostanzialmente il suo punto di forza rispetto ai prodotti "fantasy" di altri sviluppatori.
Non posso esprimermi sul fatto che Zelda sia Mario 64 in salsa fantasy (non conoscendo “cosa sia/faccia” Mario nel tangibile (a parte un paio di video visti di fretta giusto per rispondere con un minimo di conoscenza a questo tuo post)), ma, da quanto giocato di Zelda e da quanto visto su Mario, non concordo molto sul paragone: non basta il fatto che entrambi si svolgano in un ambiente 3D per parlare di BotW come Zelda 64.
E non trovo la "componente platform" preponderante o importante in Zelda, visto che ti puoi arrampicare dovunque aggirando, quindi, il "percorso" ideato dal game design per mettere alla prova la tua abilità.
Sotto questo punto di vista, forse forse, è più platform Horizon, visto ch in H:ZD devi andarti a cercare il percorso (percorso che non necessariamente passa dagli appigli gialli, potendo anche sfruttare gli "appoggi" forniti (non intenzionalmente?) dall'orografia del paesaggio) per salire fino ad un determinato punto.
Tra l'altro, da quel (poco) di Mario64 che ho potuto vedere, benché il fatto di andarsi a cercare le cose da fare sia presente nei due titoli, Mario64 ha una “densità media ludica” superiore a quella che ha Zelda.
Densità che va a suo vantaggio, in quanto lo rende meno dispersivo, meno incline a sessioni ove senti di “far poco o niente”.
Poi che sia deludente mah, in base a qualche aspettativa basata non é chiaro su cosa visto che é probabilmente di gran lunga il miglior titolo della serie dal '98 ad oggi.
In base a quello che si vedeva ed alle varie dichiarazioni degli sviluppatori.
Altro non avevo, visto che Zelda, come serie, mi era assolutamente ignota.
Mmmm, no, non credo.
Credo sia più un incrocio tra tipologia di gioco e target di riferimento (per il gioco).
Altrimenti non si spiegherebbero gli Ico, gli Shadow, i the Last Guardian o gli Okami.
In che senso?
Perchè se si tratta di quello che penso la tua risposta un po' conferma il mio pensiero, dato che hai citato tutti titoli che non hanno riscosso un grandissimo successo commerciale, di sicuro molto al di sotto (uno o due ordini di grandezza!) agli Zelda casalinghi.
Nel senso che, se davvero esistesse una suddivisione dei giochi in “sonari”, “nintendari” e/o “boxari”, giochi come i summenzionati non sarebbero stati neanche prodotti sulla Playstation, in quanto non rappresentativi della supposta utenza “sonarica”.
Invece, son presenti nel rooster dei titoli Sony ma, stranamente, assenti nel rooster dei titoli “nintendonici”, che, a seguire la logica che vorrebbe le utenze categorizzate in maniera piuttosto definita, dovrebbe essere, invece, la console d’elezione per determinate tipologie di giochi.
Il solo fatto che esistano, a parer mio, rende il discorso sulla “sonicità” etc.etc. privo di qualsiasi fondamento.
Perché, se Zelda ha insegnato qualcosa, è che non basta un mondo vasto e regolato da leggi fisiche realistiche a fare un gioco divertente, ma serve che quel mondo sia al servizio del gioco che vuoi fare e dell’esperienza che vuoi fornire al giocatore.
Anche qui non sono sicuro di aver capito cosa intendi: a me pare che da questo punto di vista gli intenti di Nintendo siano stati "presi" in pieno!?
In effetti, mi son leggermente incartato su me stesso.
Vediamo se mi riesce di spiegarlo meglio.
Quel che volevo dire è che il mondo (il palcoscenico, se vogliamo), per quanto perfetto esso sia, da solo non è sufficiente a garantire che il gioco sia divertente. E che è più importante quello che ci devi fare dentro, compresa la “densità ludica” offerta dal titolo.
Quindi, in futuro, più che valutare se copiare Zelda in quello che fa bene, sarà importante capire se quello che Zelda fa bene darà vantaggi nella godibilità del gioco in questione, o se tutto ciò non sarebbe solo un esercizio di virtuosismo tecnico fine a se stesso (della serie “visto come siam bravi? Anche noi sappiamo fare roba alla Zelda/Nintendo/quelchè”) ma che apporta pochi o nulli benefici reali all’impianto ed alla godibilità del gioco stesso.
Personalmente, penso che ben pochi giochi attingeranno al modo d’intendere un open world di questo Zelda.
Un po’ perché, visti i tempi di sviluppo odierni dei titoli, gli OW in uscita nel 2017-2018 son già stati definiti e (quelli in uscita nel 2017) stanno già in una fase di sviluppo che “stravolgerlo” per inserirci elementi dell’open world zeldiano comporterebbe ritardi nel rilascio ed un aumento dei costi (dato che dovrà non solo essere rifatto tutto il lavoro sul codice fin ad ora scritto, ma anche ripensare tutto il bilanciamento dei vari elementi che gestiscono le interazioni tra PG, NPC e oggetti del/nel mondo).
E visto che i titoli odierni non costan noccioline, difficilmente si assiterà ad una rivoluzione in tale genere entro il 2018.
Per i titoli che devono uscire post 2018 e che sono ancora al livello concettuale, esistono più possibilità che qualcosa di zeldiano possa “infiltrarsi” in questi titoli.
Ma, secondo me, alla fine dipenderà da come effettivamente il titolo Nintendo sarà stato accolto dal pubblico, sopratutto da quello che non è esclusivo cliente nintendo.
Se l’accoglienza presso questi giocatori sarà elevata, è molto probabile che l’OW Zeldiano influenzi decisamente le produzioni future.
Se, invece, l’accoglienza sarà meno che strepitosa, penso che ognuno continuerà a seguire la propria via, il proprio modo di fare gli OW.
Se dovessi sbilanciarmi, direi che qualcosa di zeldiano al di fuori di nintendo lo si vedrà, ma (imho) questa “contaminazione” non farà una differenza abissale nel computo finale delle vendite. Facendo ritornare ognuno al proprio modo d’intendere l’ow.