Ok, ma guarda che la scena iniziale è stock footage.
E' violenza vera quella, e non l'ha certo girata Boll.
Sì sì, certo, alcune scene sono dichiaratamente riprese dagli archivi PETA, altre (come le decomposizioni, non molto disturbanti in sé) sono girate da Boll. Tutta di Boll, però, la scelta di introdurle e montarle insieme alle proprie per dare un incipit bomba al suo shock movie personale. Secondo me è un approccio di cattivo gusto (accezione 2), ma sono io che su queste cose divento piuttosto rigido, me ne rendo conto. Per quanto possa riconoscerne il valore 'storico', anche i mondo movie o alcuni passaggi dei cannibal movie mi lasciano infastidito e perplesso.
Anche a me ha dato fastidio, ma ha un suo perché: fa capire l'origine della furia cieca di Seed.
Seed rappresenta appunto il "seme" della violenza piantato dall'uomo, che finisce con l'autodistruggerlo.
Lettura condivisibile la tua, per carità, ma penso che se la illustrassi a Boll quello non capirebbe neanche di che film stai parlando
. O meglio, il regista traccia belle linee di evidenziatore su certi elementi di riflessione (la pena di morte contrapposta/messa in parallelo con la follia omicida, un finale al limite del nichilismo) ma tutto mi pare miscelarsi con la materia filmica e con un messaggio ben ragionato quanto l’acqua si mischia con l’olio.
La sequenza interminabile delle martellate, per dire, mostra delle velleità stilistiche (e indirettamente contenutistiche) che ai fatti si traducono in mera shoxploitation, vuoi per incapacità tecniche di Boll, vuoi per certi limiti mentali di un regista che, di fronte a una critica, preferisce fare un incontro di boxe piuttosto che una discussione.
Come se non bastasse, guizzi di originalità come quello appena citato, sono immersi nella regia (almeno a mio avviso) insopportabile, caratteristica di Boll, che su ogni sequenza, invece di operare vari tagli e poi montare, gira tutto di filato, costringendo l’operatore a fare movimenti assurdi con la macchina da presa. Dopo mezz’ora ti pare di vedere un filmino amatoriale.
In conclusione,
Seed mi sembra un’opera di riscatto (molti l’hanno battezzata ‘la vendetta di Boll’) che punta ben oltre i limiti dell’autore, seppellendo delle intuizioni pregevoli nella goffaggine e sempliciottaggine del regista, che, proprio per le elevate premesse del film, finiscono per risaltare più che in altre sue pellicole dal concept modesto.
E credo che sia uno dei pochi film decenti di Boll, insieme a Postal.
Sì, su questo sono d’accordo al 100%.
Postal e anche il primo
Bloodrayne non mi dispiacque (se non altro per i cameo spaziali di Zane e Meat Loaf e per Kristanna Loken che ci fa vedere le poppine dopo che ho sbavato su di lei per tutto
Mortal Kombat Conquest ).