6. Infatti, subito dopo, gli appare in visione uno splendido palazzo, in cui scorge armi di ogni specie ed una bellissima sposa. Nel sonno, Francesco si sente chiamare per nome e lusingare con la promessa di tutti quei beni. Allora, tenta di arruolarsi per la Puglia e fa ricchi preparativi nella speranza di essere presto insignito del grado di cavaliere. Il suo spirito mondano gli suggeriva una interpretazione mondana della visione, mentre ben più nobile era quella nascosta nei tesori della sapienza di Dio.
E infatti un’altra notte, mentre dorme, sente di nuovo una voce, che gli chiede premurosa dove intenda recarsi. Francesco espone il suo proposito, e dice di volersi recare in Puglia per combattere. Ma la voce insiste e gli domanda chi ritiene possa essergli più utile, il servo o il padrone.
«Il padrone», risponde Francesco.
«E allora – riprende la voce – perché cerchi il servo in luogo del padrone?».
E Francesco: «Cosa vuoi che io faccia, o Signore?».
«Ritorna – gli risponde il Signore – alla tua terra natale, perché per opera mia si adempirà spiritualmente la tua visione». Ritornò senza indugio, fatto ormai modello di obbedienza e trasformato col rinnegamento della sua volontà da Saulo in Paolo. Quello venne gettato a terra e sotto i duri colpi disse parole soavi, Francesco invece mutò le armi mondane in quelle spirituali, ed in luogo della gloria militare ricevette una investitura divina. Così a quanti – ed erano molti – si stupivano della sua letizia inconsueta, rispondeva che sarebbe divenuto un gran principe.
Francesco ha seguito semplicemente il volere del Signore.
Non se ne deduce quindi un protopacifista, come, ripeto, alcuni vogliono farlo sembrare.
Sicuramente anche la chiesa cattolica moderna che e' diventato un coacervo di fichette tende a far risaltare
esclusivamente questi lati.