Abbracciamoci.
Quando sulla pensilina alla stazione, salendo le scale e di rientro da scuola, incrociai un mio amico e mi diede la notizia della retata a Madonna di Campiglio rimasi impietrito.
Ho pochissimi rimpianti nella mia vita. Due di questi sono di aver visto troppe poche delle sue tappe mitologiche, specialmente quelle contro Indurain. E maledetta Rai3 e le sue antenne del cavolo, che quelle poche volte in cui riuscivo a beccare la corsa, era come corressero in mezzo a una bufera (a metà luglio), tanto era l'effetto neve sul crt.
L'altra di non aver mai avuto lo sprone per esser andato a vederlo di persona in corsa.
Ad ogni modo se per me come per te è stato un eroe e tutte le teorie complottistiche potranno aver avuto un fondamento, poco importa, non lo si saprà mai. Ma l'ematocrito sopra il 50 ce l'aveva eccome. Lui come tutti gli altri corridori (dal primo all'ultimo) in quella tappa che il compianto non ha mai potuto correre.
Per il carattere che aveva, fu condanna a morte.
In seguito ricordo che seguii i vari pseudo campioni che gli succedettero, ma non fu più la stessa cosa. E fu davvero una pena anni dopo vederlo tornare alle corse dopo la mazzata, chiaro com'era che oramai aveva perso il treno, appesantito, pieno di demoni.
Secondo me la goccia fu quando Armstrong lo lasciò passare sul Ventoux con una pacchetta sulla spalla "bravo bravo cagnolino, ma adesso a cuccia".
Catartico il contrappasso subito dal Texano qualche anno dopo : ).