Dire che un giudizio altamente insultante che va ad includere nella sua generalizzazione un'intera etnia, religione, nazione, comunità, quel che è, è meno grave di un insulto ai danni di una singola persona mi sembra contraddittorio, anche perché sembra dare per scontato che un utente X appartenente alla categoria X insultata non debba sentirsi insultato.
Attenzione, il discrimine non sta nella gravità della cosa, ma nell'indirizzo.
All'interno del forum si tutela l'individualità dell'utente nel suo rapportarsi ad altri utenti, non le fedi, le religioni e i pensieri politici di ogni singolo utente.
Per quelli la tutela da garantire è solo quella della libertà di poterli esprimere, nei limiti di un linguaggio e di un rispetto congrui.
Nell'esprimere un giudizio su una etnia non si dà per scontato che qualcuno non debba sentirsi offeso, ma è plausibile che non tutti, pur appartenenti a quell'etnia, si sentano parte di quell'etnia per quanto riguardi quel giudizio.
Suppongo che non tutti i musulmani siano jihadisti o terroristi, il contestualizzare un giudizio, magari lanciato sull'onda della rabbia per un fatto, e comprendere che sia una generalizzazione è un primo passo.
Esattamente come lo sarebbe evitare del tutto di esprimersi in certi modi.
L'usare certi toni per esprimere un giudizio di merito su un popolo o una religione è appunto moderabile, cioè si può richiamare la persona che legittimamente ha espresso una opinione, ad esprimerla in maniera più consona.
L'opinione, in quanto tale, deve essere discutibile, opinabile, negoziabile.
Affermare che tutti i musulmani siano assassini è discutibile, si può rispondere.
Affermare che Scorreggione è un coglione no, non ci sono argomenti a difesa, si può solo controinsultare.
Ora io non voglio fare l'avvocato del diavolo, ma in certi frangenti il confine tra il sentirsi offesi, e il volersi offendere è molto sottile.
Nel post di Scorreggione ci si riferiva nello specifico, e correggetemi se sbaglio, a "certa gente che non si vuole integrare".
Il che vale anche per un italiano in Italia che decida di fare il criminale a vita, allo stesso modo adducendo motivazioni culturali (è ignorante), sociali (è povero), politiche (è figlio di anarchici).
Quindi non necessariamente qualsiasi musulmano dovrebbe sentirsi offeso dall'ascoltare che certi connazionali, come per qualsiasi popolo, siano ignoranti, disperati, e quindi (ma anche no) assassini.
Se a Nihilzem dici che è un idiota, è difficile che Nihilzem non si senta incluso...