Premessa : i cuochi "televisivi", a pelle, mi stanno sul ca$$o. Troppa spocchia e, seppur dettata dal format delle trasmissioni, eccessiva cafonaggine verso chi cuoco non e'.
Il mio sogno bagnato e' che Bastianich elimini, in una delle sue trasmissioni, un idraulico. Il giorno dopo al pelato gli si dovrà rompere un tubo della acqua a casa sua e, TAK ! gli si presentera' in casa il baldo giovane che e' scoppiato in lacrime la sera prima. E li' si che la merda si rivoltera' al badile ! Io, idraulico con una chiave inglese in mano, sarò pronto sia a spiegarti come si ripara il lavandino sia a spezzarti una nocca ogni volta che cannerai e tu ,cuoco di 'sta ceppa testimonial di pasta sfoglia, dovrai fare le cose per bene, rivolgendoti a me dicendo "agli ordini, mastro tubista !", senno' son cacciaviti nel... Forse il punto di vista di recklessman, un po', lo capisco...
Da una parte si parla di Jiro, il cui scopo della sua vita culinaria è stato quello di ottenere la perfezione di un piatto tradizionale. I migliori ingredienti, la migliore preparazione e la miglior attenzione per il cliente. Come un completo di alta sartoria.
Dall' altra parte, invece, Cracco, un cuoco che con gli ingredienti "osa". Rielaborazioni di piatti tradizionali ed accostamenti arditi. In questo caso, cos'e' che piu' colpisce il cliente ? Il "nome" del locale (dubito che il carlo stia dietro ai fornelli tutte le sere) ? L'estetica del piatto (la pasta alla mastica e' bella solo in foto) ? Alcuni accostamenti di ingredienti (sono li per stupire o, effettivamente, alcuni elementi sono combinati per trovare il giusto equilibrio che aveva in mente il cuoco ?)
Una rece che mi ha colpito e' questa qui :
http://www.passionegourmet.it/2010/12/09/carlo-cracco-ristorante-milano-di-alberto-cauzzi/Non tanto per come e' scritta, ma per il mio approccio, ovvero :
- toh ! una rece su Cracco
- ci son le foto dei piatti ! maccheccazzo e'...
- baccala' e cacao ? leggiamo se e' buono...
In questi casi, piu' che il sarto mi viene in mente lo stilista che, rispettate le sue linee guida (o le sue stravaganze), mette la sua firma sul capo d'abbigliamento. Che puo' essere effettivamente bello o, solamente, puo' incuriosire