La discussione che hai linkato tira fuori una verità molto banale: Ikaruga non è un gioco che lascia molto spazio all'inventiva. Una volta individuato il pattern ottimale, è praticamente impossibile migliorarlo perché in ogni caso la comparsa dei nemici è predeterminata. Non c'è spazio per eventi random, al massimo riesci a prendere qualche nemico in più facendo in fretta certe sezioni, ma è tutto. Quindi chiunque voglia ottenere risultati da record del mondo deve necessariamente attenersi a quanto visto nell'Appreciate, non esistono altri pattern. Ed è verissimo anche che probabilmente nessun occidentale avrebbe mai potuto elaborare quegli schemi, ma è veramente dovuto a limitateza mentale o semplicemente a mancanza di stimoli? Voglio dire, pensate veramente che una società che tende all'inquadramento totale e alla repressione della creatività come quella giapponese possa produrre delle menti in grado di ideare schemi IMPOSSIBILI per un occidentale? Secondo me è dovuto a determinati stimoli che noi non abbiamo, a motivazioni profonde che spingono uno a giocare all'arcade non per passare il tempo o per raggiungere la fine del gioco, ma per STUDIARE il gioco, cambiando e rielaborando la prestazione ad ogni gettone infilato. Come chi in sala sperimenta con un picchiaduro per trovare mosse, combo, tattiche che la versione da casa ti offre sul piatto d'argento e che nonostante questo ben pochi sono disposti a studiare fino in fondo. Ma siamo sicuri che un occidentale, con le dovute motivazioni, non possa? Le persone che producono dei video con gli emulatori studiano il gioco in modo maniacale, scoprono glitch e trucchi che nessuno reputava possibili; magari a volte non sono neanche umanamente possibili senza emulatore, però indicano che anche l'occidentale è capace di studiare un gioco e di approcciarlo in modo creativo.
Quindi la questione, secondo me, si riduce al fatto che c'è gente che nella super prestazione trova un obiettivo di vita. Magari temporaneo, ma sempre un motivo per vivere. Altrimenti quale sarebbe il motivo per raggiungere simili risultati, tra l'altro all'arcade? E' un po' come la differenza che passa tra chi lavora in laboratorio perché è quello per cui si è specializzato e chi lo fa per vincere il Nobel: il loro modo di operare è molto diverso, e lo stesso credo sia applicabile al VG. Il problema è che la nostra società deride chi ha alti obiettivi (questa del Nobel l'ho sentita discussa qualche giorno fa, credete che il tizio in questione non sia l'obiettivo delle prese per il culo di chiunque ci lavori insieme?), eppure poi è pronta ad applaudire chi li ottiene. In Giappone come sarà? In questa società nipponica il VG sarà un mezzo di riscatto come per noi lo è lo sport agonistico? Un WIZ diventa campione del mondo di Ikaruga per lo stesso motivo per cui un Maradona diventa il calciatore più famoso del pianeta? Sarà per questo che un giapponese mette tutto se stesso di fronte alla macchina, mentre quasi tutti gli occidentali non provano nemmeno a sperimentare quello che il gioco permette? O forse i giapponesi hanno capito che il VG può essere una cosa seria, una parte della vita e della cultura moderna, e lo approcciano come tale invece che come semplice passatempo?