Te lo spiego io, Spritz, perché questa frase mi trova perfettamente d'accordo.
I valori di rispetto, amore, pace, cioè i classici valori "cristiani" sono dei valori talmente logici da essere universali.
Chiunque a tre anni prova del dolore e capisce che non bisogna farlo provare agli altri. Chiunque, certo aiutato anche da una sana e anche-non-religiosa educazione ci arriva da solo. Voglio dire: io che bisogna amarsi e trattare con rispetto gli altri lo sapevo già a sei anni guardando i cartoni animati. Cosa è giusto e cosa è sbagliato non me l'ha mai insegnato nessuno. Siamo circondati da una società che "predica bene": film, cartoni, libri, discorsi: tutti hanno una morale, che in quanto proveniente appunto da ogni direzione, non si può definire "cristiana" o religiosa: sono valori della società moderna, derivati da secoli, millenni di studi, approfondimenti, evoluzione dei costumi.
La religione io l'ho conosciuta a 8 anni quando per la prima volta ho visto un prete a scuola, e la cosa che mi ha subito incuriosito/affascinato non erano certo i valori che predicava, che conoscevo già, senza il copyright di cristo, ma l'alone di magia di cui si ricopriva. Ci raccontava che lui parlava con dio, che quando eravamo soli nel confessionale in quel momento io parlavo con dio, e tutta una serie di cose (fantascientifici miracoli, magnificenti parabole) che un bambino vedeva come "magiche".
Salvo poi rendersi conto, quando arrivi all'età dell'approfondimento, che erano tutte storie, che quella strada è la più facile ma se approfondisci un poco inizi a vedere le crepe nell'asfalto, che la direzione devìa un po' troppo da quello che era indicato nel flyer pubblicitario, che i tuoi compagni di viaggio sono degli stronzi, prendono scorciatoie e poi rientrano davanti a te, tanto non ci sono giudici a controllare e dare squalifiche e penalità.
Io quando discuto con dei credenti lo dico sempre: se esiste un dio, se esiste un paradiso, se esiste un giudizio superiore che ci destina o lì o là, cari i miei cristiani, in paradiso tra di noi ci vado IO!
Io che non rubo, non tradisco, non fumo, non bevo, non mi drogo, non spargo seme ovunque, e pur non essendo assolutamente un baciabanchi, mi comporto come un prete, anzi, meglio di un prete, che ha pure l'aggravante di essere un peccatore in privato e un santo in pubblico.
Sono OT. Come sempre parto per la tangente...*
Quel che Cobol X intendeva dire credo sia questo: che i valori "religiosi" sono così perché gli si attribuisce un'origine (o meglio, una predicazione - non dirò certo "uso") religiosa. Ma in realtà sono semplicemente dei valori "umani", non certo rivelati. L'amore esisteva prima di Cristo o Buddah, o di qualunque altro frutto del pensiero umano...
Pace e bene,
Timmy
*= Ovviamente esagero. La mia era una parabola!
(anzi, un'iperbole, che è sua cugina!)
EDIT: come avrete notato ho confuso i nomi dei postatori... ecco... il mio pensiero è quello comunque. D'accordissimo con Castalia, che mi ha preceduto e riassunto in due righe!