Autore Topic: [Serie TV] Il Signore Degli Anelli: Gli Anelli Del Potere (Amazon powered...)  (Letto 44635 volte)

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Offline Asher

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Non che giustifichi minimamente alcunché, ma


La descrizione di Maeglin (scritto pure diverso) è completamente opposta a quella del Silmarillion.
Che libro è?
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Offline Xibal

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E la lira si impenna :D
Immagino descrizioni prese da appunti differenti su cui Tolkien ancora non aveva preso decisioni definitive...
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Offline Gaissel

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Sembra proprio che Tolkien non abbia dimostrato molto rispetto per i suoi testi :)

P.S. buon post l'ultimo di @Xibal.
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Offline Andrea_23

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La Caduta di Gondolin.

Quella della foto è una pagina beta, il figlio ha fatto il contrario rispetto ai Figli di Hurin, per cui le bozze sono presentate prima della versione "finale" (che finale comunque non è, ma tralasciamo...). E io sono arrivato proprio lì.

A parte questo, voleva solo essere una curiosità, che in realtà sposta poco...

Il discorso non è nero, bianco o arcobaleno, quanto sull'intenzione che c'è alle spalle di queste scelte.
.....f|0w
-----------. Steam ID|B.net

Offline Ivan F.

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Direi che questo chiude definitivamente il dibattito.

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Offline Xibal

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Se OT cancellate, ma giusto per capirci su quale sia il problema.
Se includi si offendono, se non includi si offendono... ;D
TFP Link :: https://www.lascimmiapensa.com/2022/02/19/wonka-hugh-grant-oompa-loompa-nanismo/
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Offline Ivan F.

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Allora mi aggrego all'OT e chiedo come va inquadrato questo film, interpretato da un attore che si era lamentato dei sette nani.



Il mio giudizio (preliminare, perché dovrei studiare un altro pochitto la situazione) è che il Cyrano sia per la letteratura quello che gli standard sono per il jazz. E quindi non trovo niente di anomalo, di principio, in questa rivisitazione.

Solo che ci vorrebbe un topic ad hoc.
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Offline Claudio1885

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Il mio giudizio è che se una persona affetta da nanismo si scaglia contro i sette nani, allora io quella persona cerco di ascoltarla, perché probabilmente la sua visione dei sette nani è drasticamente diversa dalla mia.

Quella persona sarà stata bambino, e poi adolescente, e poi giovane adulto, e in ciascuna di queste fasi della sua età sarà stato oggetto di numerose battute a sfondo settenanico, che possono averlo disturbato un po'; perché in fondo i sette nani sono uomini che vivono insieme nella stessa casa, innamorati di una ragazza che li friendzona seduta stante e li molla non appena si presenta un tizio alto più di un metro e 50.

E quindi, se il resto del mondo li vede come simpatiche mascotte, quelli affetti da nanismo potrebbero assorbire un messaggio diverso, ovvero che loro, i nani, non possono certo ambire a Biancaneve, che sciocchi anche solo a pensarlo! via, a lavorare in miniera, la tua vita è fatta di altre gioie. E mentre ci rimugini su, coi coglioni comprensibilmente girati - magari hai 12 anni - il tuo compagno di classe nota il tuo stato d'animo e ti chiede "tutto a posto, Brontolo?", e così gli tiri il libro di matematica sul naso e finisci dal preside.

Io pure, nel leggere la notizia su Peter Dinklage, d'istinto ho provato fastidio e ho pensato fosse un'esagerazione. Poi però ho pensato che non è che quella cosa l'ha detta perché è matto o perché cerca visibilità - è Peter Dinklage - e sono arrivato alla conclusione che magari c'ha ragione, a non voler vedere riaffiorare la storia di sette simpatici nanetti e della ragazza smarrita che li considera...creature magiche asessuate, che poi è quello con cui veranno effettivamente sostituiti nella versione live action.

Offline Mr.Pickman

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Ma se dicessimo che, tecnicamente, Tolkien non abbia mai descritto apertamente caucasici nel suo mondo, taglieremmo la testa al toro? ;D

beh, però diremmo una cazzata.
È chiaro che la realtà sociale del Signor Tolkien era assai diversa rispetto alla nostra, o almeno credo...dopo aver fatto una colazione povera ma nutriente, il Siur Tolkien usciva di casa oltrepassando il cancelletto di legno verde del suo cottage in periferia, e poco prima di chiuderlo dietro sé, incrociava Mr.Pecott, il lattaio.

«giorno signor Tolkien come la va? ha fatto, come al solito, le ore piccole con la stirpe di Durin?»

E vedeva gente bianca per il resto della giornata.
Tranne quel giovanotto di colore che mendicava ai lati di Plymouth Street.

 :ugly:
« Ultima modifica: 21 Feb 2022, 05:28 da Mr.Pickman »

Offline Xibal

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Ma se dicessimo che, tecnicamente, Tolkien non abbia mai descritto apertamente caucasici nel suo mondo, taglieremmo la testa al toro? ;D

beh, però diremmo una cazzata.
Credo che la cazzata di partenza sia proprio l'attenersi in maniera stringente ad una descrizione che, dal punto di vista narrativo, non abbia mai avuto l'intenzione di dar conto di tratti etnici nel senso che intendiamo oggi, in Tolkien come in Michelangelo la bellezza è la forma plastica della funzione, e, come abbiamo sottolineato nei post sopra, spesso il colore della pelle non è effettivamente una pigmentazione biologica, ma la proiezione, sul telo dell'incarnato, di ciò che si agiti all'interno, per lo più luce, tenebra, o erba pipa e birra. (che sono anche i tre grandi attori del dramma dei conflitti mondiali che rivivono nell'opera attraverso gli occhi dell'autore: Alleati, Nazisti, Stavamo così bene al Pub).
Oggi, probabilmente, avviare un discorso del genere nel campo della rappresentazione visiva sarebbe un suicidio, perchè sia che si usi un attore di colore, sia che si proietti su un bianco un effetto "ombroso" per darne traccia dei moti dell'animo, qualcuno salterebbe a piè pari le possibili sfumature, per puntare il dito sul colore venuto dallo spazio.
Grazie a Dio Amazon ci ha tolto ogni dubbio acquistando i diritti delle sole opere che non voleva portare a schermo, per cui qualunque cosa venga fuori alla fine, sarà un successo :gum:
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Offline Gaissel

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Il mio giudizio è che se una persona affetta da nanismo si scaglia contro i sette nani, allora io quella persona cerco di ascoltarla, perché probabilmente la sua visione dei sette nani è drasticamente diversa dalla mia.

Quella persona sarà stata bambino, e poi adolescente, e poi giovane adulto, e in ciascuna di queste fasi della sua età sarà stato oggetto di numerose battute a sfondo settenanico, che possono averlo disturbato un po'; perché in fondo i sette nani sono uomini che vivono insieme nella stessa casa, innamorati di una ragazza che li friendzona seduta stante e li molla non appena si presenta un tizio alto più di un metro e 50.

E quindi, se il resto del mondo li vede come simpatiche mascotte, quelli affetti da nanismo potrebbero assorbire un messaggio diverso, ovvero che loro, i nani, non possono certo ambire a Biancaneve, che sciocchi anche solo a pensarlo! via, a lavorare in miniera, la tua vita è fatta di altre gioie. E mentre ci rimugini su, coi coglioni comprensibilmente girati - magari hai 12 anni - il tuo compagno di classe nota il tuo stato d'animo e ti chiede "tutto a posto, Brontolo?", e così gli tiri il libro di matematica sul naso e finisci dal preside.

Io pure, nel leggere la notizia su Peter Dinklage, d'istinto ho provato fastidio e ho pensato fosse un'esagerazione. Poi però ho pensato che non è che quella cosa l'ha detta perché è matto o perché cerca visibilità - è Peter Dinklage - e sono arrivato alla conclusione che magari c'ha ragione, a non voler vedere riaffiorare la storia di sette simpatici nanetti e della ragazza smarrita che li considera...creature magiche asessuate, che poi è quello con cui veranno effettivamente sostituiti nella versione live action.
Grazie :)
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Offline Ivan F.

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Quella persona sarà stata bambino, e poi adolescente, e poi giovane adulto, e in ciascuna di queste fasi della sua età sarà stato oggetto di numerose battute a sfondo settenanico, che possono averlo disturbato un po'; perché in fondo i sette nani sono uomini che vivono insieme nella stessa casa, innamorati di una ragazza che li friendzona seduta stante e li molla non appena si presenta un tizio alto più di un metro e 50.

E quindi, se il resto del mondo li vede come simpatiche mascotte, quelli affetti da nanismo potrebbero assorbire un messaggio diverso, ovvero che loro, i nani, non possono certo ambire a Biancaneve, che sciocchi anche solo a pensarlo! via, a lavorare in miniera, la tua vita è fatta di altre gioie. E mentre ci rimugini su, coi coglioni comprensibilmente girati - magari hai 12 anni - il tuo compagno di classe nota il tuo stato d'animo e ti chiede "tutto a posto, Brontolo?", e così gli tiri il libro di matematica sul naso e finisci dal preside.

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Grazie @Claudio1885!

Sulla sacrosanta difficoltà a giudicare eventi emotivi che non ci toccano in prima persona, c'è una buona riflessione di Luca Sofri...

TFP Link :: https://www.wittgenstein.it/2022/02/20/poi-che-ne-so-io/
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beh, però diremmo una cazzata.
Credo che la cazzata di partenza sia proprio l'attenersi in maniera stringente ad una descrizione che, dal punto di vista narrativo, non abbia mai avuto l'intenzione di dar conto di tratti etnici nel senso che intendiamo oggi, in Tolkien come in Michelangelo la bellezza è la forma plastica della funzione, e, come abbiamo sottolineato nei post sopra, spesso il colore della pelle non è effettivamente una pigmentazione biologica, ma la proiezione, sul telo dell'incarnato, di ciò che si agiti all'interno, per lo più luce, tenebra, o erba pipa e birra. (che sono anche i tre grandi attori del dramma dei conflitti mondiali che rivivono nell'opera attraverso gli occhi dell'autore: Alleati, Nazisti, Stavamo così bene al Pub).
Oggi, probabilmente, avviare un discorso del genere nel campo della rappresentazione visiva sarebbe un suicidio, perchè sia che si usi un attore di colore, sia che si proietti su un bianco un effetto "ombroso" per darne traccia dei moti dell'animo, qualcuno salterebbe a piè pari le possibili sfumature, per puntare il dito sul colore venuto dallo spazio.
Grazie a Dio Amazon ci ha tolto ogni dubbio acquistando i diritti delle sole opere che non voleva portare a schermo, per cui qualunque cosa venga fuori alla fine, sarà un successo :gum:

Infatti per me è un sucidio questo progetto.
Gli elfi sono bianchi perché sono una palese identificazione della bellezza, dell'aulico, del candore, figli degli Déi norreni...e se vogliamo proprio fare un bel discorso pericolosetto; perché può essere anche interpretato male, facciamolo pure, tanto non siamo su quei gruppi tossici pieni di analfabeti funzionali come FB.

Per me un elfo-nero è un errore enorme, metodologico, di sostanza e rilettura, e mille altre cose che adesso non mi sovvengono. Neri sono gli Uruk e gli orchetti, neri sono le creature malvagie di Mordor, non certamente gli elfi. Il nero è associato al male o quantomeno, al pericoloso. Gli elfi sono creature eteree, che non camminano quasi al passo con i mortali ma ne condividono la sorte e le disgrazie, in uno straordinario senso di responsabilità da fratelli maggiori. Sono il bianco, come la stessa Galadriel, la luce. Quindi un elfo-nero è proprio un clamoroso errore filologico a mio avviso.

JRR Tolkien non avrà mai voluto dare una descrizione stringente, ma sono convinto che la tavolozza dei suoi colori l'ha saputa spiegare bene, attraverso una serie infinita di aggettivi utilizzati nelle sue opere, che, se proprio uno vuol far spallucce, lo faccia pure, ma non si nasconda in questi autentici deliri (degli showrunner)
Nei libri Tolkien parla di "breeds" non di "breed" per usare la sua specifica parola, usa "browner" che è proporzionale alle altre razze (nel caso Hobbit, Stoor e Fallohides) ma non ha mai detto che gli Harfoot abbiano la carnagione nera, men che mai, renderli una tribù multietnica, e non una Razza. Tolkien quando scrisse il termine "browner" intendeva noi italiani o comunque etnia mediterranea, perchè all'epoca era quello il concetto di marroncino/olivastro, di certo gli africani. 
Tolkien per riferirsi a pelli scure, utilizzava termini assai diversi, come "dark skin" riferendosi ad orchi/troll, oppure "swarthy" che è tipo assimilabile al pelle bruna (riferito agli Haradrim, congregazione di popoli ed etnia assimilabile a quelle arabeggianti). Browner non è Brown (non usa mai il termine Brown Skin da che io ricordi). È sempre e comunque un termine di rapporto a quanto e come scrisse, ma che doveva fare Tolkien più che mettere gli aggettivi giusti per far capire "i colori" del suo mondo? Ha sempre parlato di carnagione mediterranea: abbronzata olivastra (e tutte le relative sfumature che ne conseguono).

È una scelta grottesca, per assicurarsi la spunta della multietnicità nel "gelido" mondo razzialmente troppo medievale di Tolkien e stiamo tornando al solito punto, all'aberrazione di rappresentare - ad ogni costo - il reale in favore del fantastico. Non so se avrà successo, non me lo auguro nemmeno a dire il vero, spero che tutto questo cessi alla svelta, ce la facciano vedere e mi convincano dell'esatto contrario.
« Ultima modifica: 21 Feb 2022, 23:23 da Mr.Pickman »

Offline TremeX

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Tolkien ha voluto "creare", creare proprio, una mitologia anglosassone. Almeno all'inizio e prima del Signore degli Anelli che è diventato un romanzo e punto.

Ma, a parte questo, mi pare proprio che Tolkien avesse una chiara idea di razza e di quanto fosse detestabile quest'idea. Per cui, forse, ben venga la multiculturalità. Certo, se lo guardano loro, tanto Prime lo pago lo stesso.

Offline Top Dogg

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  • Po-po-po-po-Poweeeer!!!
Ritornando al discorso di multietnico nella terra di mezzo

Qui abbiamo un altro esempio di storpiatura
direttamente dalla nuova entusiasmante serie Viking Valhalla, ecco la Jarl di Norvegia nel suo night club di Broadway.
Serie sui vichinghi, con Jarl femmina, di colore e vestita da XX secolo. Dicevamo degli elfi portoricani?

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« Ultima modifica: 27 Feb 2022, 10:25 da Top Dogg »
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