Beh, sì, nessuno nega l'incredibile focalizzazione che DS pone nei confronti dell'open world vissuto in chiave interpretativa, di navigazione, deambulativa e strategica, è bellissimo da giocare proprio per questi motivi.
Però Zelda BOTW si preoccupava di complicare l'approccio all'open world con robuste iniezioni di pianificazione relative al controllo dell'ambiente, delle risorse, della stamina e della strada da trovare. Il tutto opportunamente semplificato in chiave arcade adventure e nel mentre offriva altre 10000 cose di qualità in materia di gameplay.
Anche in questo caso, la narrazione mitologica nintendiana non mi appartiene ma bisogna riconoscere che la via è spesso tracciata da Nintendo e gli altri raccolgono ispirandosi, potenziando e magari, perché no, anche superando.
Ma le qualità dei secondi non possono diventare i difetti dei primi.