Concordo con Zel.
Due hardware che facciano girare gli stessi identici giochi, seppur con specifiche diverse, e che nascano proprio con quell'intento, non ha imho granché senso e sarebbe una mossa alquanto azzardata.
Il problema principale, ed è la differenza tra questo scenario e uno in cui ci siano due hardware tra i quali il porting sia molto semplice (cosa diversa), significa che in sostanza i giochi dovranno essere costruiti attorno al minimo comune denominatore.
Ora, due hardware diversi non significa banalmente grafica più o meno figa, ma impatta quello che puoi realizzare. Facciamo finta che un domani Nintendo o chi per lei realizzi un gioco open-world tecnicamente molto esigente, e si trovi nella necessità di farlo girare anche sulla portatile. Non è un problema di grafica, ma proprio di capacità tecnica. Per dire, una console come la Vita non potrebbe far girare Skyrim, non importa quanto brutto.
Insomma, i giochi sulla home console si ritroverebbero limitati drasticamente dalla cugina portatile.
Il secondo problema è l'azione di disturbo che i due hardware avrebbero l'uno sull'altro. Se avessero la medesima softeca sarebbero direttamente in concorrenza l'una con l'altra. E l'ultima cosa di cui Nintendo ha bisogno è di erodersi da sola il mercato potenziale.
Ed infine, il posizionamento. Se devono condividere tutto o quasi il software le due console dovrebbero avere specifiche abbastanza simili, anche se non necessariamente identiche. E questo è un problema, perché significa o avere un portatile potente ma che costi più di quanto l'ormai inflazionato mercato handheld possa permettersi, o una home-console che avrà problemi ben peggiori rispetto al Wii U quando si tratta di rimanere al passo con la concorrenza in materia di hardware.