Non lo chiedo con tono polemico, è proprio per capire a cosa ti riferisci. SOTC? Bayonetta?
Il mio ragionamento è che nel momento storico attuale il più grosso problema che dal mio punto di vista affligge il mercato videoludico è la polarizzazione dei budget in un senso o l'altro. Se consideriamo anche solo le generazioni Ps1-PS2, c'era un enorme numero di titoli di cosiddetta "fascia media", che pur essendo di grandi publishers avevano sensibilmente un budget non da tripla A, e si reggevano spesso su una serie di intuizioni che sopperivano alla mancanza di valori di produzioni di alto livello. C'era allora rispetto ad oggi una più ampia propensione al rischio. Ciò era naturalmente ancor più evidente perché il Giappone era ancora una potenza videoludica assoluta, cosa che ha visto un deciso ridimensionamento in questi anni.
Ora, questa propensione al rischio è drasticamente calata, e nonostante esistano ancora publishers in grado di tirare fuori titoli "budget" da affiancare ai soliti colossi, credo sia evidente a tutti un cambio di tendenza. Basta vedere il confronto tra le line-up dei publishers qualche anno fa ed oggi, e notare che nella maggior parte dei casi queste si sono ridotte drasticamente, abbarbicandosi su due-tre hit sicure.
Ora, sia chiaro, non sto dando la colpa solamente ai publishers brutti e cattivi che vogliono solo guadagnare e se ne fregano di ciò che è Giusto e Bello. In moltissimi casi sono stati i giocatori stessi a non reagire positivamente a certe tipologie di titoli e a non premiare certe prese di rischi, rendendole finanziariamente non giustificate.
Ora, in questo è in questo "vuoto" che secondo me gli indies si sono infilati. Non sono imho riusciti ancora del tutto a colmarlo, ma sono un fattore di differenziazione assolutamente di tutto rispetto.
E sopratutto, hanno una propensione al rischio maggiore, che gli permette di tirar fuori concepts nuovi che forse un domani attecchiranno. Ciò non significa che lo facciano tutti, e non ho una visione idealistica della produzione indie per cui ritengo che tutto ciò che facciano è oro. Anzi, direi che questa percezione è alterata dal fatto che consideriamo spesso solo le produzioni più visibili, lì dove se guardassimo anche alla produzione nel complesso su tutte le piattaforme, anche mobile, credo che potremmo tutti concordare che la maggior parte è nella migliore delle ipotesi derivativa, e nella peggiore mediocre. Ma questo è naturale.
L'importante secondo me è che ci sia un maggiore spettro di valori di produzione e di rischi inerenti alla produzione di una singola opera, che aiuti ad ampliare il panorama nel suo complesso.