Io intanto l’ho rifinito, a Survival, compreso il DLC.
Strepitoso il rapporto tra Joel ed Ellie e strepitosa la ripartizione in stagioni, con quel che ne consegue in termini di progressione della formula.
E quando frulla bene, il triumvirato stealth-azione-improvvisazione è realmente inebriante, specie quando è supportato dall'urgenza survival di arrangiarsi. Peraltro, nelle fasi avanzate i nemici sembrano più smart, tanto in termini di ronde [che, in generale, entro certi margini sono randomizzate e non si può altro che alzare il pollicione] che come gente di sparare, nella cui veste fanno emergere delle finezze di design da TPS col manico vero. Su come fare del level design lineare che abbia respiro, al di là di certi evidenti colli di bottiglia, han capito tutto, come Valve.
Il doppio binario su cui si sviluppa Left Behind è altrettanto strepitoso, i toni sono on point e certe sperimentazioni sono encomiabili sia in termini generali che in relazione alla tematica, con un'incoscienza adolescenziale che possono permettersi solo gli indie, mentre le sferzate di giocabilità emergente ampliano in maniera naturale e stimolante la formula, come ogni espansione degna di questo nome.
Dove mi vengono un po' le bolle: IA delle prime fasi di TLoU urfida e polishing di livello fino a un certo punto. Progressione giacomino giacomino a checkpoint ogni tre passi, cheppoi quando ci son situazioni che ti responsabilizzano in maniera un po' più ampia e sentita, come piacerebbe a me sin dall'inizio, non ci sei tarato e smoccoli. Poverate varie e assortite in termini di sviluppo dell'azione, che danno il peggio in talune situazioni in cui si vuole imprimere una certa direzione all'azione, il tizio in camera di regia ce l'ha piccolo e allora umilia l'interattività con soluzioni da clone di serie Z di un CoD brutto [riporto giusto
un esempio tra gli svariati, sennò le bolle vengono a
@Valas73 ].
Bottom line: esperienziona e hype per il II alle stelle, ma conviene sempre giocare lontano dai topic.