Questa notte ho sognato il gioco della mia vita.
Un mix tra un gioco vecchio di quelli che puoi finire in un'oretta di gioco, The Last of Us, Metroid, Lone Survivor, Dark Souls e il permadeath dei più audaci giochi indie.
Ambientato in un complesso di edifici scolastici, a seguito di un terremoto i personaggi si trovano a far fronte ad un orda di umani impazziti di varia stazza e pericolosità che infestano i corridoi e le aule con armi di vario genere (per lo più bianche). Il giocatore esplora liberamente il complesso tentando di utlizzare gli strumenti a propria disposizione per ricavarsi attimi di salvezza (bloccando porte, finestre, arrampicandosi dove i nemici non possono raggiungerlo). Il tutto con una meccanica action per quanto riguarda lo scontro 1 Vs 1 che viene sbilanciato a seconda degli strumenti a propria disposizione (chi è armato più pesantemente riuscirà ad avere la meglio più facilmente) e di fuga acrobatica nei casi 1 Vs 1000 (il giocatore può anche usare gli oggetti che incontra per intralciare gli avversari alle sue spalle (attaccapanni, sedie, lavagne), sebbene un minimo di contatto fisico quando non si è completamente accerchiati sia contemplabile (il giocatore schiva, spinge e butta per terra gli inseguitori).
Questo impianto action è unito ad un sistema di puzzle solving ad obiettivi che si svelano solo andando avanti a tentoni, per cui arrivando ad una porta chiusa forse si morirà ma si capirà che è necessario prendere le chiavi da qualche altra parte nell'edificio, oppure un cancello elettrico necessiterà l'attivazione del sistema elettrico d'emergenza.
Ovviamente è possibile nascondersi e finire il gioco senza uccidere nessuno (in stile Lone Survivor).
L'inquadratura nel mio sogno era simile a quella di The Last of Us.
Ora lo voglio tantissimo.