Quello che ho giocato su iPad in tempi recenti…
TwoDotsIntelligente "sukatempuzzle" in cui unire i puntini per risolvere i livelli. Le meccaniche di gioco sono intuitive e fluide, ma si lasciano approfondire. Ottimo in tutto, anche nello stile grafico. Il "problema", se così vogliamo definirlo, è che strutturalmente si tratta di un clone di Candy Crush Saga. Questo significa milioni di livelli, vite a esaurimento, connessione Facebook e tutto quello che conoscete. Da provare, perché comunque c'è del buon design.
Mio voto: 7 Back to BedAl tempo mi era stato sconsigliato, e difatti lasciai perdere. Ora è gratis, e una sditatina sul touch non si rifiuta a nessuno. Obiettivo: all'interno di livelli isometrici, portare un sonnambulo fino al suo letto spostando oggetti per creare passaggi o costringerlo a cambiare percorso. L'idea è di quelle che possono avere chiunque, il primo mondo (15 livelli) è quasi un tutorial senza sfida, il secondo mondo (15 livelli) mostra qualche elemento di design discreto. Il problema sono i controlli, che a volte viene voglia di far crepare il narcolettico giù dal tetto. È il motivo per cui ho mollato i livelli Nightmare: uguali ai 30 standard, ma con una chiave da prendere. E quindi con molti più spunti di pensiero e, purtroppo, di azione. Apprezzabile l'iconografia, che riprende Dalì, Magritte, De Chirico e tutti quei graffitari ante litteram di cotal guisa. Aggiungete mezzo punto se lo giocate su un PC, presumo.
Mio voto: 5Snack MatchMa questo dove l'hai trovato, direte? Era in un bundle, giuro! Io nemmeno lo conoscevo! Eppure... Beh, è un giochino di tirare una linea più lunga possibile sulle icone-cibo uguale. Una partita, sessanta secondi. Adrenalinico, come ai bei tempi di Ruzzle, pur con le debite proporzioni. Certo, i contenuti sono ridotti all'osso, quindi non vi aspettate nient'altro che qualche partita veloce. Suggerimento: chiudete la linea su sé stessa per massimizzare il punteggio!
Mio voto: 6,5Oquonie Volete impazzire? Siete i benvenuti. Oquonie è un gioco che non ti spiega nulla e ambisce prepotentemente a confonderti le idee. Quello che ho capito io è: vaga per gli scenari isometrici, trova tre tessere uguali, trasformati in uno specifico personaggio, apri delle specifiche porte, trova la relativa colonna rossa da attivare. Poi via, altre tessere e si prosegue. Un gioco che amerei, anche visto lo stile grafico. Il punto è che la topografia degli scenari non segue le bussole euclidee: entrate in una porta, poi tornate subito indietro dalla stessa porta e NON vi ritroverete nella stanza iniziale. Dopo aver vagato come un David Luiz nella sua area per ore avrete imparato un minimo a orientarvi, ovvio, ma il gioco vale la candela? La risposta è dentro di voi.
Mio voto: s.v.MeonSuggerito dal buon Fabrizio nel topic dei rompicapi (
votate, votate, votate!), Meon è un gran bel pezzo di puzzle che non conoscevo. Obiettivo: disponete sulla griglia 2D gli oggetti a disposizione (emettitori di luce, specchi, splitter, prismi, paniniconilcrudo e via dicendo) per illuminare delle creaturine con un fascio del relativo colore. Non c'è tempo, non c'è inganno, solo molto buon design. Il problema del gioco è che, dopo il livello 50-60 (su 120) diventa cervellotico, con molte griglie veramente troppo intricate per i miei gusti. Al punto che a volte non se ne esce nemmeno usando i due suggerimenti di posizionamento predisposti dal gioco. In realtà, non è la difficoltà in sé a scoraggiare, ma il fatto che le permutazioni di ogni livello siano infinite e i suggerimenti non guidino molto. Combattere dieci minuti con una configurazione in cui ci manca di illuminare una sola creaturina, per poi scoprire che per risolvere bisogna ripensare tutta l'impostazione, è secondo me un limite nell'approccio al giocatore. Nondimeno, promosso.
Mio voto: 7Dash Race
Ah, che ritorno all'infanzia! Ricordate quel gioco "da foglio a quadretti" in cui simulare gare di auto a colpi di trattini e X? No?! …Beh, nemmeno io. Ma la descrizione spiegava che è un gioco generazionale, sarò io troppo paleolitico. Detto questo, il giochino è effettivamente geniale nella sua semplicità. A ogni turno, un giocatore muove la sua "auto". Si inizia di un trattino in una direzione. Al successivo, bisogna ripetere (virtualmente) lo stesso trattino precedente, individuare il punto (virtuale) di arrivo, poi scegliere uno dei nove puntini limitrofi come destinazione (reale) e tracciare il trattino (reale). In questo modo, come ovvio (?!) si accelera, si decelera, si sterza e, se non si calcolano tempi e modi, si prendono traiettorie simili ai ragionamenti di Devil e si esplode fuori pista. La realizzazione è amatoriale, ma fa il suo lavoro. Che storiacce che si scoprono su App Store!
Mio voto: 7