Why's that?
A parte che il 3D mi procura mal di testa (problema mio), sono proprio i giochi poligonali (imprescindibili per il tipo di 3D che descrivi) che non mi attirano più, come meccaniche.
Potrei quindi apprezzarne la tecnologia, ma niente di più.
Chiarissimo. E credo di poter dire di condividere o aver condiviso in parte le tue sensazioni.
Personalmente, mi sono allontanato dal VG disgustato soprattutto dalla piega cinematografica che ha preso il mercato, guardando con favore ai giochi indie o per smartphone, soprattutto se sostenuti da prospettive bidimensionali. Lo stesso Bulletstorm rientra tra quei titoli tanto divertimento, ciccia e sballo che dieci anni fa hanno cominciato a lasciarmi indifferente, e poi superati i 30 addirittura a infastidirmi alla sola idea di averci a che fare.
Eppure adesso, potendo finalmente respirare l'aria dei luoghi ricostruiti in 3D, riesco a scorgere quelle potenzialità che potrebbero portare il videogioco in tre dimensioni alle sue vere possibilità. Possibilità che la bidimensionalità dello schermo gli ha fino ad ora negato. E' un po' come se l'aria si fosse caricata di quell'elettrecità ed entusiasmo davanti alle affascinanti prospettive provate all'epoca dei primi giochi a 8 bit.
Per il momento, comunque, è ancora presto per dire se le cose stanno così o se non sia una mia infatuazione, visto che giochi appositamente strutturati per il 3D, o pensati per investire sulla condizione empatica infinitamente superiore che sanno generare, non ce ne sono. Si è però accesa la speranza che, forse, l'ignoranza e la spettacolarità ricercata a tutti i costi dei videogiochi di questo particolare momento storico non risuleterà vana, se sarà servita a sostenere lo sviluppo di tecnologie hardware e software che consentiranno uno sfruttamento maturo (tanto sul piano del gameplay, quanto estetico) del vero 3D.